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    Per salvarsi dalle molestie sessuali in discoteca basta chiedere di “Luisa”

    Con questa frase in codice si attiva automaticamente un meccanismo di protezione che coinvolge il personale di bar, discoteche e locali pubblici che aderiscono all'iniziativa

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 23 Ott. 2017 alle 15:16 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:05

    Aiutare le donne vittime di molestie sessuali è ora più facile in Svizzera, più precisamente nella città di Winterthur, nel Cantone di Zurigo, dove molti bar, club e discoteche hanno aderito a una semplice quanto geniale iniziativa.

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    “C’è Luisa?”: basta questa domanda per far capire che si sta chiedendo aiuto per uscire da una situazione a rischio di molestie sessuali.

    Il meccanismo è questo: un adesivo esplicativo viene attaccato all’ingresso o nei bagni delle donne. In questo modo i dipendenti sanno che se una ragazza si avvicina chiedendo di Luisa, devono intervenire immediatamente informando la sicurezza, chiamando un taxi e, se necessario, la polizia.

    Appena la ragazza fa questa domanda si attiva in automatico il meccanismo e tutto procede in modo organizzato. 

    Questo sistema era già attivo in alcuni locali di Germania e Regno Unito (dove si chiede di ‘Angela’) e in Québec, dove basta ordinare un cocktail chiamato Angelot.

    Le molestie sessuali sono un problema diffuso in tutta Europa.

    Secondo il rapporto del 2016 stilato dallo United Nations Entity for Gender Equality and the Empowerment of Women (UN Women), il 13 per cento delle donne spagnole tra i 18 e i 74 anni ha subito almeno una violenza fisica e/o sessuale da parte del partner nella propria vita, una percentuale che sale al 22 per cento in Germania, al 26 per cento in Francia e addirittura al 29 per cento in Gran Bretagna, mentre in Italia è al 19 per cento.

    Quanto alle violenze sessuali compiute da persone con cui non si condivide una relazione, la percentuale di donne che ne hanno subita una nell’arco della propria vita in Italia è del 5 per cento, in Gran Bretagna e Germania del 7 per cento, in Spagna del 3 per cento.

    Secondo Kajo Böni, portavoce dell’associazione bar e club di Winterthur, “il metodo Luisa presenta più vantaggi rispetto a una richiesta esplicita d’aiuto, poiché la ragazza molestata non deve pensare a come procedere e inoltre non attira l’attenzione, evitando che la situazione degeneri”.

    Naturalmente, le persone che si sentono minacciate possono sempre rivolgersi al personale senza accennare a Luisa ma, sottolinea Alexander Bücheli, portavoce della ‘Commissione Bar e Club’ di Zurigo, “la campagna è un complemento ideale e un messaggio chiaro sul fatto che la violenza sessuale non ha posto nella nostra società e nella vita notturna”.

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