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    Egitto, l’Onu chiede il rilascio dell’attivista Alaa Abdel Fattah. La sorella: “Sta per morire”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 8 Nov. 2022 alle 18:05

    Le condizioni dell’attivista egiziano Alaa Abdel-Fattah, in carcere in Egitto, stanno peggiorando e sua sorella Sanaa Seif, intervistata dall’emittente tedesca Deutsche Welle (Dw), dice che è in fin di vita e chiede sostegno alla comunità internazionale. L’Onu ha chiesto il rilascio del dissidente: “Siamo estremamente preoccupati per la sua salute”, ha detto l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, rammaricandosi che le autorità egiziane non lo abbiano ancora rilasciato.

    Come riporta Amnesty, Alaa Abd El Fattah è uno scrittore britannico-egiziano, difensore dei diritti umani e sviluppatore di software. È stato uno dei protagonisti della rivoluzione del 25 gennaio 2011. I suoi contributi sono stati pubblicati in numerose riviste ed egli è noto per aver fondato un importante aggregatore di blog in arabo. Inoltre, ha partecipato a diverse iniziative di citizen journalism. Alaa è stato arrestato da tutti i capi di Stato egiziani nel corso della sua vita. Il suo libro, You Have Not Yet Been Defeated (Non siete ancora stati sconfitti, edito in Italia da Hopefulmonster), che raccoglie alcuni dei suoi scritti più influenti, ha ricevuto ampi consensi.

    Il 2 aprile 2022 Alaa ha iniziato uno sciopero della fame a tempo indeterminato come ultimo tentativo di ottenere la libertà. Dopo oltre 200 giorni di sciopero della fame parziale, Alaa ha annunciato che dal 1° novembre avrebbe interrotto l’assunzione di 100 calorie e iniziato uno sciopero della fame totale e che il 6 novembre, con l’inizio della Cop27 a Sharm el Sheikh avrebbe avviato uno sciopero della sete. Ciò significa che se non verrà rilasciato, Alaa morirà prima della fine della Cop27.

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