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    A Londra chiude lo storico club Fabric dopo due morti per droga nel locale

    Il consiglio comunale ha stabilito che la security del locale abbia peccato di negligenza, e questo comportamento ha fatto sì che venisse tolta la licenza al club

    Di TPI
    Pubblicato il 8 Set. 2016 alle 15:54 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:55

    Uno dei locali notturni più noti del Regno Unito, il
    Fabric di Londra, è stato costretto a chiudere definitivamente dopo che la sua
    licenza è stata revocata in seguito alla morte per droga di due persone all’interno
    del locale.

    La delibera del consiglio comunale londinese,
    arrivata nella mattina di mercoledì 7 settembre, ha stabilito che le perquisizioni
    effettuate dalla security del locale hanno peccato di negligenza, e questo
    comportamento, che ha permesso l’introduzione nel locale di sostanze stupefacenti,
    è stato ritenuto abbastanza grave da togliere la licenza al club.

    Nella delibera, è stato aggiunto che alcune operazioni di
    polizia sotto copertura hanno suggerito che l’acquisto e l’assunzione di droghe
    all’interno del locale fossero abituali e visibili, e che dunque il lavoro del personale
    del locale sia stato “grossolanamente inadeguato” rispetto alle attività in
    corso.

    Alcune settimane fa, mentre era già nell’aria la possibile
    decisione definitiva del consiglio, era stata lanciata una petizione online su
    Change.org per fermare la chiusura del club, che aveva raggiunto quasi 150mila
    firme. Jacob Husley, ha dichiarato di essere “sotto choc” e che si tratta di “un
    colpo devastante per Londra e la sua cultura, e per i club di tutto il Regno
    Unito. Si stabilisce un precedente”.

    La richiesta di chiusura è stata avanzata dalla polizia
    metropolitana della città dopo la morte di due diciottenni nel giro di nove
    settimane, tra giugno e agosto scorso, a causa del timore che si potessero
    verificare altri decessi senza i controlli adeguati.

    Il co-fondatore del club, Cameron Leslie, ha dichiarato al Guardian che il locale ha “sempre avuto
    un rapporto fantastico con la polizia e in particolare con il Consiglio
    comunale. Solo otto mesi fa, un giudice aveva testato tutti i nostri sistemi e aveva
    stabilito che siamo un esempio di buona condotta”. 

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