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    Lo scandalo del mercato nero delle tesi in Russia

    Importanti esponenti dell’élite politica ed economica del paese avrebbero plagiato altri lavori o commissionato la scrittura della propria tesi a un ghost writer

    Di TPI
    Pubblicato il 24 Mag. 2016 alle 17:28 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:10

    Uno scandalo legato a un mercato nero delle tesi di laurea è
    di recente emerso in Russia. Non si tratta quindi delle reti criminali che
    contrabbandano armi e petrolio, ma di prominenti personalità politiche che si
    rivolgono a società di professionisti per copiare o farsi scrivere le tesi
    universitarie.

    Sergei Naryshkin, presidente della Duma di Stato – il più
    importante organo parlamentare russo – e esponente di primo piano del partito
    di Vladimir Putin “Russia Unita”, è stato accusato di aver commissionato la sua
    tesi di dottorato a un ghost writer
    che ha copiato larghe parti della sua tesi sugli “investimenti esteri in Russia
    come fattore di sviluppo economico”.

    Naryshkin è solo una delle personalità coinvolte nello
    scandalo. Più di mille esponenti dell’élite russa sono stati accusati di aver
    commesso un plagio. Politici, giudici, rettori di varie università del paese,
    ma anche il ministro della Cultura, il governatore di San Pietroburgo e il capo
    della più importante autorità investigativa nazionale sono finiti nella lista
    nera stilata da Dissernet.

    Dissernet è il
    sito gestito volontariamente da ricercatori e giornalisti che si occupano di
    identificare coloro che ricorrono al mercato nero delle tesi per ottenere importanti
    titoli di laurea e fare carriera. Il team lavora con l’aiuto di un software che
    preseleziona i casi sospetti.

    Andrei Rostovtsev, co-fondatore di Dissernet, ha dichiarato che “la macchina lavora incessantemente e sceglie i
    possibili casi rilevanti. Il software seleziona un paper dalla banca digitale, analizza le sovrapposizioni e, se ne rileva
    troppe, ce lo segnala. I nostri ricercatori valutano quindi se si tratta effettivamente
    di plagio”.

    Questa rete informale e non gerarchica di attivisti anonimi
    ha come scopo finale quello di riuscire a spingere la Russia verso un sistema
    accademico e politico più meritocratico. Secondo Sergei Parmolenko, giornalista
    russo di primo piano che si è unito al team del sito, essere riusciti a spaventare
    le alte cariche del paese e a diminuire in questo modo il tasso di corruzione
    rappresenta la vera vittoria di Dissernet.

    Parmolenko ha aggiunto che “è molto importante etichettare
    come disonesti e rovinare la reputazione dei politici che copiano o pagano per
    ottenere una laurea. Prima o poi la gente capirà”.

    Le autorità russe hanno di recente avviato delle riforme
    anticorruzione e sciolto commissioni accademiche che avevano chiuso un occhio o
    favorito le irregolarità. Tuttavia, le complicità rimangono ancora molto
    diffuse a tutti i livelli politici e sociali del paese.

    Si stima che il 4 per cento di tutte le tesi in Russia siano
    state scritte rubando il lavoro di altri ricercatori, ma questa statistica non
    prende in considerazione coloro che pagano per avere un’opera originale.

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