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    Liz Truss e il rimborso a vita da 115mila sterline l’anno nonostante abbia governato solo 45 giorni

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 21 Ott. 2022 alle 18:18

    Liz Truss ha lasciato il suo incarico di primo ministro britannico a soli 45 giorni dalla nomina, il suo è stato il governo più breve della storia del Paese, ma potrà sostenere spese fino a 115mila sterline all’anno per il resto della sua vita. Nonostante la brevità del suo mandato, infatti, ha diritto a ricevere pagamenti nell’ambito della Public Duty Costs Allowance (PDCA), un programma regolamentato dal governo introdotto nel 1990 per “assistere gli ex Primi Ministri ancora attivi nella vita pubblica”.

    Non una pensione, ma un rimborso per coprire le spese che un ex primo ministro può dover affrontare, come l’affitto di un ufficio vicino ai palazzi della politica, l’assunzione di uno staff, viaggi di lavoro e di rappresentanza, eccetera. “I pagamenti vengono effettuati solo per coprire il costo effettivo di continuare ad adempiere ai doveri pubblici”, si legge sul sito del governo del Regno Unito. Dal 2020 al 2021, gli ex primi ministri Theresa May, David Cameron, Gordon Brown, Tony Blair e John Major sono stati rimborsati con importi variabili, secondo il rapporto annuale e i conti 2020-21 del Cabinet Office. Gli ex PM non hanno sempre richiesto l’intero importo, che non viene pagato automaticamente, ma soltanto a fronte delle ricevute di spesa fornite agli uffici competenti.

    “Quarantaquattro giorni sono troppo pochi, Liz Truss non si è guadagnata il diritto a un rimborso simile”, afferma il leader laburista Keir Starmer. “La maggior parte delle persone deve lavorare almeno 35 anni per ricevere una pensione statale”, gli fa eco il leader liberal-democratico Ed Davey, “non penso proprio che Truss debba ricevere una specie di pensione per 44 giorni di lavoro, oltretutto una pensione molte volte più alta di quella che prende il cittadino medio dopo avere lavorato tutta la vita”. Leader sindacali e associazioni di categoria chiedono a gran voce che Truss rinunci all’indennità, per adesso da Downing Street nessun commento sulla vicenda.

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