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    L’India potrebbe cancellare la legge che vieta il sesso tra persone omosessuali

    Due attivisti della comunità LGBTQ. Credit: Sam PANTHAKY/ Afp

    Si tratta della sezione 377 del codice penale, modellata su una legge britannica del XVI secolo, che vieta "il rapporto carnale contro l'ordine della natura con qualsiasi uomo, donna o animale" ed è punibile con l'ergastolo

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 9 Gen. 2018 alle 11:35 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 23:04

    La Corte suprema indiana sta riesaminando una legge risalente all’epoca coloniale che vietava il sesso tra persone omosessuali.

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    La mossa potrebbe rappresentare una vittoria importante per i diritti dei gay.

    Il tribunale si esprimerà sulla validità della sezione 377 del codice penale indiano.

    La sezione 377, modellata su una legge britannica del XVI secolo, vieta “il rapporto carnale contro l’ordine della natura con qualsiasi uomo, donna o animale” ed è punibile con l’ergastolo.

    La legge è stata applicata a 1.147 nel solo 2015, la maggior parte in relazione a presunti reati sessuali contro i bambini.

    Secondo gli attivisti, questa legge viene regolarmente utilizzata per ricattare e intimidire i membri della comunità LBGTQ e ostacolare gli sforzi di prevenzione dell’AIDS.

    La comunità si è detta ottimista per la cancellazione di una legge obsoleta, vecchia più di 30 anni.

    “I confini della legge non possono calpestare o limitare il diritto intrinseco incorporato in un individuo ai sensi dell’articolo 21 della costituzione”, hanno detto i giudici della Corte suprema.

    L’articolo 21 della costituzione indiana dice: “Nessuno può essere privato della sua vita o della sua libertà personale se non secondo la procedura stabilita dalla legge”.

    Il divieto del sesso tra persone omosessuali era stato rovesciato dal tribunale di New Delhi nel 2009, ma poi reintegrato dalla Corte suprema quattro anni dopo, con una sentenza che ha suscitato una condanna diffusa, anche da parte delle Nazioni Unite.

    Diversi giudici della corte suprema sostengono che l’orientamento sessuale cada sotto l’ombrello della tutela della privacy.

    Il partito al governo Bharatiya Janata è considerato generalmente ostile ai diritti degli omosessuali, mentre il partito del Congresso, il principale partito di opposizione, è a favore della cancellazione della sezione 377 del codice penale.

    L’India rimane una società conservatrice, ma la LBGTQ è sempre più attiva e combattiva.

    Alcuni noti guru spirituali indù, come Baba Ramdev, si oppongono ai diritti degli omosessuali, anche se l’induismo non condanna i gay.

    Alcuni studiosi sostengono che le scritture sacre indù fanno ripetutamente riferimento ai rapporti omosessuali, e non condannano l’idea che le persone possano cambiare sesso.

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