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    Il governo di Tripoli non accetterà iniziative unilaterali dell’Europa

    Lo ha riferito il ministro degli Esteri, che ha dichiarato di aver offerto il proprio aiuto all'Europa per fermare gli scafisti

    Di Giulio Gambino
    Pubblicato il 23 Apr. 2015 alle 10:53 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:59

    Il governo libico di Tripoli, non riconosciuto dalla comunità internazionale – che riconosce invece quello con sede a Tobruch, nell’est del Paese – ha annunciato che si opporrà a qualsiasi attacco o azione militare stabilita unilateralmente dall’Unione europea contro le basi degli scafisti e dei trafficanti di esseri umani in territorio libico.

    Il ministro degli Esteri del governo di Tripoli, Muhammed al Ghirani, ha riferito di essersi più volte offerto all’Unione europea per contribuire a risolvere la crisi dei migranti, ma la sua proposta è stata rifiutata.

    I commenti del ministro, rilasciati oggi al quotidiano maltese Times of Malta, hanno sottolineato le sfide che i Paesi dell’Unione europea, che si riuniranno oggi alle 16 a Bruxelles per parlare della crisi dei migranti nel Mediterraneo, dovranno affrontare per arginare il problema in un Paese, come la Libia, impantanato in una situazione di caos generale.

    L’incontro di Bruxelles, convocato frettolosamente dopo la tragedia al largo delle coste della Libia in cui sono morte oltre 800 persone, ci si aspetta che i governi dell’Unione europea discutano riguardo la possibilità di un avvio di missioni civili e militari per bloccare e distruggere le imbarcazioni dei trafficanti, secondo quanto riferito all’agenzia Reuters da fonti diplomatiche.

    “Non si può decidere solo di colpire con la forza. Poniamo che si vada a colpire un luogo specifico: come si fa a sapere che quello che stai per attaccare non sia un innocente, un pescatore? L’Europa è in grado di essere così accurata? Perciò abbiamo detto loro: fermiamoli insieme”, ha riferito Ghirani al Times of Malta.

    “Stiamo facendo del nostro meglio per collaborare con l’Europa e fermare i flussi migratori clandestini ma continuano a dirci che noi non siamo il governo riconosciuto dalla comunità internazionale. Ora però loro non possono compiere azioni senza prima parlare con noi” ha inoltre aggiunto il ministro, che ha chiarito che Tripoli risponderà a ogni azione unilaterale dell’Unione europea, senza però fornire ulteriori dettagli.

    Dopo la caduta di Gheddafi, in Libia oggi esistono due diversi governi e numerosi gruppi armati che si contendono il controllo del principale Paese produttore di petrolio del Nordafrica.

    La comunità internazionale riconosce il governo di Abdullah al-Thinni, stanziatosi a Tobruch, nell’est del Paese, dopo che la scorsa estate ha perso il controllo della capitale Tripoli.

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