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    La lettera di George H.W. Bush a Bill Clinton tornata virale dopo le parole di Trump

    Dopo le dichiarazioni del candidato repubblicano, che ancora non sa se riconoscerà come legittima una vittoria di Hillary Clinton, una vecchia lettera è riemersa in rete

    Di TPI
    Pubblicato il 20 Ott. 2016 alle 15:42 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:33

    Durante l’ultimo dibattito televisivo tra i due candidati
    alla presidenza degli Stati Uniti, il repubblicano Donald Trump ha fatto
    parlare di sé, tra le altre cose, per aver dichiarato che, in caso di elezione
    della sua avversaria Hillary Clinton, “ancora non sa” se ne riconoscerà la
    legittima vittoria.

    Già nelle ultime settimane Trump aveva iniziato a parlare di
    “elezioni truccate”, accusando la sua rivale di brogli senza riferirsi però a
    casi specifici che possano avvalorare la sua tesi.

    In questo clima così teso, in cui un candidato alla
    presidenza non riconosce il sistema democratico su cui si fonda la politica del
    suo paese, minando la fiducia nelle istituzioni che garantiscono lo svolgimento
    corretto delle elezioni, è tornata a circolare su Internet una vecchia lettera
    che secondo molti Trump farebbe bene a leggere.

    Si tratta della lettera scritta il 20 gennaio 1993 dall’ex presidente repubblicano George
    H.W. Bush (padre di George W.), in carica dal 1988, al suo successore Bill
    Clinton, che lo sconfisse nel 1992, evitandone la rielezione.

    Dalle parole di Bush emerge un passaggio di potere assolutamente cordiale
    e amichevole, in cui il politico repubblicano, nonostante il suo avversario l’avesse
    sconfitto (facendo riguadagnare la presidenza ai Democratici dopo dodici anni),
    si dimostra assolutamente bendisposto verso quello che sarà il suo successore.

    Questo il testo della lettera, che nell’immagine sottostante
    può essere visionata nella sua forma originale:

    “Caro Bill,

    Quando poco fa sono entrato in questo ufficio ho sentito lo
    stesso senso di meraviglia e di rispetto che ho sentito quattro anni fa. So che
    capiterà anche a te.

    Ti auguro di provare grandi gioie qui. Non ho mai provato la
    solitudine che alcuni presidenti hanno descritto in passato.

    Ci saranno momenti molto difficili, resi ancora più
    difficile da critiche che potrai non ritenere giuste. Non sono molto bravo a
    dare consigli, ma non lasciare che i critici ti scoraggino o ti spingano fuori
    rotta.

    Sarai il NOSTRO presidente quando leggerai questa lettera. Faccio
    a te e alla tua famiglia i miei migliori auguri.

    Il tuo successo ora è il successo del nostro paese. Da adesso faccio
    il tifo per te.

    Buona fortuna,

    George”

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