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    La vita delle donne sotto l’Isis

    Obbligate a portare veli multi-strato, guanti e abiti larghi. Proibito uscire di casa senza un accompagnatore maschile

    Di Ludovico Tallarita
    Pubblicato il 17 Feb. 2015 alle 18:00 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:42

    Le donne che vivono nelle aree controllate dallo Stato islamico vengono sottoposte a condizioni sempre più dure per quel che riguarda gli abiti da indossare e la libertà di movimento.

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    Secondo quanto raccontato da fonti locali al Guardian, le donne che abitano a Raqqa, Mosul e Deir-el-Zour vengono obbligate a indossare veli multi-strato, guanti e abaya larghi.

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    Inoltre, possono lasciare le proprie case soltanto se accompagnate da un uomo che le sorvegli, il mahram.

    Le regole vengono applicate minuziosamente dalla polizia religiosa, l’Hisbah.

    Le testimonianze raccolte dal quotidiano britannico arrivano un mese dopo la pubblicazione di un manifesto da parte dell’Isis intitolato Donne dello Stato islamico, con l’intento di “chiarire il ruolo delle donne musulmane e lo stile di vita che viene loro richiesto”.

    Il documento stabilisce che le ragazze possono sposarsi a partire da nove anni di età, e che idealmente dovrebbero prendere marito entro i 16 o 17 anni.

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    È loro obbligo quello di rimanere sempre velate e di astenersi dal lavoro, colpevole secondo lo Stato islamico di “corrompere” le anime delle donne.

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