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    La lettera di Bezos

    Il fondatore di Amazon si è rivolto direttamente ai dipendenti del Washington Post per spiegare il destino del quotidiano

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 6 Ago. 2013 alle 16:19 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 11:43

    Ecco la lettera che Jeff Bezos, fondatore di Amazon, ha scritto ai dipendenti del Washington Post sulle prospettive future del quotidiano, dopo aver acquistato la testata per 250 milioni di dollari (circa 190 milioni di euro).

    Testo in originale

    “Immagino che abbiate sentito la notizia, e che molti di voi l’abbiano accolta con una certa apprensione. Quando la stessa famiglia possiede un giornale per molti decenni, e quando quella famiglia agisce per tutti quegli anni in buona fede, secondo sani principi, in momenti belli e in momenti difficili, amministrando valori importanti – quando quella famiglia ha fatto un lavoro così buono – è naturale preoccuparsi del cambiamento.

    Quindi, lasciatemi iniziare con qualcosa di cruciale. I valori di The Post non devono cambiare. Il dovere del giornale sarà quello di soddisfare i suoi lettori, e non gli interessi dei suoi proprietari. Continueremo a seguire la verità ovunque essa ci conduca, e lavoreremo duro per non commettere errori. Quando li faremo, ammetteremo loro la nostra colpa velocemente e per intero.

    Non guiderò il Washington Post giorno per giorno. Vivo felicemente nell’ “altra Washington” dove ho un lavoro che amo. Oltre a questo, The Post ha già alla sua guida una squadra eccellente che conosce molto meglio di me il business dell’informazione, e le sono estremamente grato per aver accettato di restare.

    Ovviamente ci saranno cambiamenti al giornale, nei prossimi anni. Ciò è vitale, e sarebbe accaduto con o senza un nuovo proprietario. Internet sta trasformando quasi ogni elemento del business dell’informazione: sta riducendo i cicli di notizie, erodendo le fonti di reddito a lungo affidabili, e consentendo nuove forme di concorrenza, alcune delle quali hanno ridotto i costi di raccolta delle notizie a poco o niente. Non ci sono mappe, e tracciare un sentiero da percorrere non sarà facile. Avremo bisogno di inventare, il che significa che avremo bisogno di sperimentare. Il nostro termine di paragone saranno i lettori, dovremo capire che cosa si preoccupano – governo, i leader locali, aperture di ristoranti, gruppi scout, imprese, enti di beneficenza, governatori, sport – e lavorare a ritroso da lì. Sono entusiasta e ottimista circa la possibilità di inventare.

    Il giornalismo ricopre un ruolo fondamentale in una società libera, e il Washington Post – in qualità di giornale nato nella capitale degli Stati Uniti – è particolarmente importante. Vorrei evidenziare due tipi di coraggio che i Graham hanno dimostrato come i proprietari e che spero di assumere. Il primo è il coraggio di saper aspettare, essere sicuri, rallentare, trovare un’altra fonte. La posta in gioco riguarda persone reali e la loro reputazione, i loro mezzi di sostentamento e le loro famiglie. Il secondo è il coraggio di seguire la storia, senza tener conto del prezzo da pagare. Anche se spero che nessuno metta mai una delle mie parti del corpo in un torchio, se lo faranno, grazie all’esempio della signora Graham, sarò pronto.

    Vorrei dire un ultima cosa che non c’entra col giornale o con il trasferimento della sua proprietà. Ho avuto il grande piacere di conoscere Don molto bene negli ultimi dieci e più anni. Non conosco un uomo migliore.

    Cordiali saluti,

    Jeff Bezos”

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