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    “Il soffitto in sala operatoria è crollato, un massacro”: la devastante testimonianza dei medici dall’ospedale di Gaza

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 18 Ott. 2023 alle 08:42 Aggiornato il 18 Ott. 2023 alle 09:42

    “Stavamo lavorando nell’ospedale quando abbiamo sentito una forte esplosione e il soffitto è crollato in sala operatoria. È un massacro”. È quanto ha dichiarato il dottor Ghassan Abu Sittah, medico di Medici senza Frontiere, che questa sera si trovava a Gaza City, dove è stato colpito l’Al-Ahli Arabi Baptist Hospital. Il ministero della Sanità della Striscia ha parlato di almeno 200 morti in seguito ad un raid israeliano, mentre dal canto suo Israele ha puntato il dito contro i suoi nemici: “La Jihad islamica è responsabile del lancio fallimentare del razzo che ha colpito l’ospedale”.

    Ma, in attesa che arrivino verifiche e conferme da fonti indipendenti, cominciano ad emergere le prime drammatiche testimonianze dalla struttura colpita, che pare ospitasse almeno un migliaio di sfollati, che proprio lì avevano trovato rifugio. Tra di loro molte famiglie e bambini.

    “MSF è inorridita da questo bombardamento. Nulla giustifica un attacco su un ospedale, dove ci sono pazienti, personale medico e persone in cerca di un luogo sicuro dove rifugiarsi. Gli ospedali non sono un target. Questo spargimento di sangue deve cessare”, ha aggiunto l’Organizzazione, che da giorni sta seguendo con apprensione quanto sta succedendo a Gaza dopo l’attacco di Hamas contro Israele dello scorso 7 ottobre.

    Addirittura, Darwin Diaz, coordinatore medico di MSF a Gaza, aveva raccontato che “in questo momento le ambulanze non possono essere utilizzate perché vengono colpite dagli attacchi aerei”.

    “L’esercito israeliano ha interrotto le forniture di acqua ed elettricità e i bombardamenti sono intensi. Purtroppo non siamo in grado di garantire la sicurezza delle nostre strutture, cosa molto complicata in questo contesto. La scorsa notte i bombardamenti vicino alle nostre strutture hanno parzialmente distrutto la nostra clinica e la casa dei nostri colleghi internazionali”, ha aggiunto Sarah Chateau, responsabile programmi di MSF.

    Centinaia di morti all’ospedale Al-Ahli Arabi Baptist Hospital di Gaza City, tra cui molti bambini. Hamas accusa Israele di aver bombardato la struttura sanitaria, la sera del 17 ottobre. Ma Israele nega, puntando il dito contro una fallita esplosione di un razzo lanciato proprio dalla Jihad islamica. E questa mattina diffonde immagini aeree, su X, “prima e dopo il lancio fallimentare di un razzo della Jihad islamica”, che mostrerebbero che non c’erano jet israeliani sopra la struttura ospedaliera.

    Una cosa è certa: le vittime – si dice siano tra le 200 e le 500 – ci sono. Forte la reazione della comunità internazionale. A partire dal mondo arabo e dal presidente palestinese Abu Mazen, che ha cancellato l’incontro previsto ad Amman con Joe Biden e indetto tre giorni di lutto nazionale in Cisgiordania. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: “Accertare responsabilità”. Biden, oggi in Israele, si dice “indignato e profondamente rattristato”.

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