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    La censura di Hamas

    L'organizzazione palestinese ha chiuso gli uffici di tre società di media, accusate di riferire notizie false

    Di Michele Teodori
    Pubblicato il 26 Lug. 2013 alle 09:51 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 09:05

    Hamas ha chiuso ieri gli uffici di tre società di media a Gaza, tra cui la tv Al Arabiya di proprietà saudita e l’agenzia di stampa palestinese Maan, secondo quanto riportato da un suo portavoce.

    Il personale alla sicurezza di Hamas è arrivato negli uffici con un ordine del procuratore generale di chiusura immediata delle agenzie fino a quando non si sarà conclusa l’indagine in corso. “Il procuratore generale ha ricevuto denunce, anche da parte del Ministero dell’Informazione, che Al Arabiya e Maan riferiscono notizie false, invenzioni e menzogne”, ha detto il portavoce del governo di Hamas Ehab Ghsain.

    I funzionari del governo di Gaza hanno criticato nei giorni scorsi la copertura data da Al Arabiya e Maan sui rapporti tesi del gruppo islamista con i nuovi governanti dell’Egitto, definendola dannosa per il popolo palestinese.

    Maan sarebbe stata chiusa per aver riportato che Hamas ha dato rifugio in un hotel di Gaza ai leader dei Fratelli musulmani egiziani fuggiti dall’Egitto dopo il rovesciamento di Morsi.

    Al-Arabiya da parte sua ha mandato in onda riprese dal vivo di proteste anti-Morsi in piazza Tahrir del Cairo e chiamato il colpo di Stato che lo ha rovesciato una “seconda rivoluzione” .

    Oltre Al Arabiya e Maan, l’ufficio di una società con sede a Gaza chiamato Lens è stato chiuso per “collaborazione con i media sionisti”.

    La cacciata del presidente islamista Mohammed Morsi da parte dell’esercito egiziano ha inferto un duro colpo ad Hamas, nata come un ramo della Fratellanza Musulmana. L’esercito egiziano dopo la caduta di Morsi ha soffocato il flusso di merci verso la Striscia di Gaza provenienti dall’Egitto, ostacolando l’uso dei tunnel per contrabbandare beni e armi verso l’enclave palestinese isolata da Israele.

    Recentemente Hamas ha respinto le accuse di aiuti ai militanti radicali egiziani, ma le fonti di sicurezza egiziane riportano che i gruppi islamisti stanno lanciando attacchi quasi quotidiani contro le forze armate egiziane al confine tra i due territori.

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