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    La biblioteca senza libri

    Alla Florida Polytechnic University, progettata dall’architetto spagnolo Calatrava, gli studenti avranno a disposizione solo ebook

    Di Sarah Colautti
    Pubblicato il 26 Ago. 2014 alle 13:32 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 08:59

    È uno scenario che lo scrittore di fantascienza Vernor Vinge aveva predetto nel romanzo avveniristico “Alla fine dell’arcobaleno”, dove un macchinario all’interno della biblioteca dell’Università di San Diego macinava tutti i libri per poi ricomporli in forma digitale. Uno scenario diventato ora realtà.

    La nuova, futuristica struttura della Florida Polytechnic University, progettata dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava, dispone infatti di sedie da lettura molto accoglienti senza avere neanche un libro cartaceo al suo interno. Si tratta della prima biblioteca completamente digitale all’interno di un college. È il secondo caso negli Stati Uniti, dopo Bibliotech, la prima biblioteca senza libri che ha aperto nell’autunno del 2013 nella città di San Antonio, in Texas.

    “È una decisione coraggiosa andare avanti senza libri”, ha detto Kathryn Miller, direttore delle biblioteche dell’università. Gli studenti avranno la possibilità di accedere a oltre 135 mila e-book scegliendone la modalità di lettura: sul laptop o sul tablet.

    Senza pile di libri da sistemare, la figura del bibliotecario avrà l’unico compito di guidare gli studenti nella gestione del materiale digitale. I libri di testo “tradizionali” potranno essere acquistati in libreria oppure presi in prestito dalle biblioteche di altre undici università pubbliche della Florida.

    Le risorse digitali all’interno di biblioteche accademiche non sono una novità negli Stati Uniti, anche se la maggior parte di esse continua a ospitare libri tradizionali. Il college, prima di procedere con il progetto della biblioteca digitale, ha consultato delle strutture analoghe gestite dalla NASA e la biblioteca di una scuola di medicina presso la University of Central Florida di Orlando.

    “Il libro digitale per certi versi è meglio. Le persone possono trovare le informazioni più facilmente e si possono scoprire più cose per caso”, ha detto Carrie Russel, analista dell’American Library Association. I difensori dei libri cartacei dicono invece il contrario: l’esperienza di vagare tra gli scaffali ispira scoperte fortuite e inaspettate, in cui è la bellezza del caso a dominare.

    Le biblioteche senza libri sembrano destinate a diffondersi all’interno dei college americani, ma quella della Florida Polytechnic University, in realtà, riflette le ambizioni high-tech del college, che punta alla costruzione di un vero e proprio “corridoio tecnologico” tra Tampa e Orlando.

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