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    L’uomo più potente del mondo

    Tiene la Russia in pugno. Ha risolto la crisi siriana. Ha accolto Snowden. Per Forbes, Vladimir Putin è il numero uno

    Di Gualtiero Sanfilippo
    Pubblicato il 31 Ott. 2013 alle 12:09 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:15

    “Forbes” ha incoronato il presidente russo Vladimir Putin uomo più potente del pianeta. La rivista ha compilato una graduatoria degli individui più influenti del globo: una lista delle 72 persone che durante l’anno hanno dominato la scena politica ed economica del pianeta. “Putin ha consolidato il suo controllo sulla Russia e sulla scena mondiale”, è la motivazione di “Forbes”.

    Tra i 72, oltre a Putin, sono presenti altri tre russi: al cinquantatreesimo posto il primo ministro Dmtrij Medvedev; al sessantatreesimo l’uomo più ricco di tutta la Russia, Alisher Usmanov e, infine, al sessantesimo posto il magnate petrolifero Rosneft Igor Sechin.

    Da quando “Forbes” ha istituito questa classifica, nel 2009, Putin e il presidente degli Stati Uniti Barack Obama si sono dati battaglia per  occupare il gradino più alto del podio. Quest’anno, per la prima volta, è stato il presidente russo a spuntarla. In passato era stato sempre premiato Obama, tranne nel 2010 quando a guardare tutti dall’alto fu Hu Jintao, l’ex leader cinese che in quel momento era il padrone indiscusso dell’Asia.

    Per quanto riguarda gli altri “potenti”: Angela Merkel scivola al quinto posto; Papa Francesco occupa la quarta posizione; sesto Bill Gates. Tra gli italiani nella top-ten spicca solo Mario Draghi, nono posto. Il più anziano è il re dell’Arabia Saudita Abdullah con i suoi 89 anni, mentre il più giovane è il ventinovenne creatore di Facebook Mark Zuckerberg. In totale, 17 dei 72 sono capi di stato, 27 sono amministratori delegati o presidenti di aziende e 12 sono imprenditori.

    Putin è in cima al podio anche in un’analoga classifica pubblicata dalla rivista americana “Foreign Policy”. Insomma, tutti sono d’accordo: Putin non ha rivali. Ha dimostrato il suo peso politico nella soluzione della crisi siriana e ha colto al volo l’occasione di offrire asilo alla talpa dell’NSA Edward Snowden. In entrambi i casi, a fare le spese delle manovre di Putin è stata l’America di Obama. La guerra fredda è finita ma gli avversari sono sempre gli stessi. Storicamente sono abituati ad affrontarsi. Sempre: anche nelle classifiche delle riviste.

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