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    L’Isis uccide Peter Kassig

    Lo Stato Islamico ha diffuso un video che mostra la decapitazione dell'ostaggio americano rapito in Siria nel 2013. Aveva 26 anni

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 16 Nov. 2014 alle 10:36 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:42

    L’Isis ha ucciso un altro ostaggio americano, Peter Kassig, e ha diffuso un video con cui ne mostra l’avvenuta decapitazione.

    Peter Kassig, un ex ranger dell’esercito Usa inviato in Iraq nel 2007, aveva 26 anni ed era stato rapito in Siria nell’ottobre del 2013. 

    In passato aveva lavorato come cooperante in un ospedale libanese e di recente aveva formato una squadra d’emergenza di volontari per aiutare i profughi siriani all’interno del Paese e in Libano. La rivista Time gli ha dedicato un articolo nel gennaio 2013.

    Kassig era l’uomo apparso alla fine del filmato con cui il 3 ottobre scorso venne mostrata l’uccisione di un altro ostaggio nelle mani dell’Isis, il britannico Alan Henning.

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    Kassig si era convertito all’Islam durante il periodo del suo rapimento e per questo si chiamava anche Abdul Rahman. La madre, più di un mese fa, aveva inviato un appello al leader dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi per chiedere che il figlio venisse salvato.

    Kassig è il quinto occidentale ucciso dai miliziani dello Stato Islamico, dopo James Foley (qui la sua ultima lettera), Steven Sotloff, David Cawthorne Haines e Alan Henning, anche se sarebbe il sesto se si considera il francese Herveè Gourdel ucciso in Algeria.

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    La decapitazione di Kassig non viene mostrata nel filmato, ma si vede la sua testa mozzata. Per la prima volta, inoltre, viene mostrato il luogo in cui sarebbe avvenuta la decapitazione: Dabiq, in Siria.

    Il luogo è stato scelto in base all’Hadith – i testi islamici all’intero dei quali si narrano la vita e gli insegnamenti di Maometto – in cui la città siriana di Dabiq viene indicata come luogo della “grande battaglia” che segnerà le sorti dell’umanità.

    Dabiq è anche il nome della rivista in inglese dello Stato Islamico.

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    Nel filmato con cui viene mostrata l’avvenuta decapitazione di Kassig, si vedono anche numerosi miliziani dell’Isis a volto scoperto intenti a decapitare simultaneamente una decina di soldati – tutti vestiti di nero – dell’esercito siriano di Bashar Al Assad, che erano stati fatti prigionieri. Alcuni giornalisti americani parlano di 16 siriani.

    “Oggi uccidiamo i soldati di Bashar, domani tocca ai tuoi, Obama”, dicono i jihadisti nel video.

    (Nelle immagini qui sotto i jihadisti in tuta mimetica e i soldati dell’esercito di Assad inginocchiati e vestiti di nero).

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    (Ha collaborato Luisa Pace)

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
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