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    Corea del nord: Kim Jong-un ha usato passaporti falsi per viaggiare liberamente in occidente

    Due documenti ufficiali, rilasciati dall'ambasciata del Brasile a Praga nel 1996, hanno confermato che il leader della Corea del Nord Kim Jong-un e suo padre hanno utilizzato passaporti falsi per ottenere i visti e viaggiare liberamente in occidente

    Di Gianluigi Spinaci
    Pubblicato il 28 Feb. 2018 alle 17:26 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:27

    Il leader nordcoreano Kim Jong-un e il suo defunto padre Kim Jong-il avrebbero utilizzato dei passaporti brasiliani ottenuti illegalmente per poter richiedere il visto per viaggiare in occidente negli anni Novanta.

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    Lo riporta un’inchiesta esclusiva di Reuters, che ha pubblicato le foto inedite dei due documenti, secondo le informazioni ottenute da cinque importanti servizi di sicurezza europei.

    “Hanno usato questi passaporti brasiliani, che mostrano chiaramente le fotografie di Kim Jong-un e Kim Jong-il, per tentare di ottenere i visti dalle ambasciate straniere”, ha rivelato una fonte di alto rango appartenente a uno dei servizi di sicurezza occidentali, che è voluta restare anonima.

    “Questo mostra il desiderio di viaggiare e indica i tentativi della famiglia dominante di costruirsi una possibile via di fuga”, ha detto la fonte.

    L’ambasciata nordcoreana in Brasile si è rifiutata di rilasciare commenti, mentre il ministero degli esteri brasiliano ha annunciato di voler aprire un’indagine sulla vicenda.

    Un’altra fonte anonima, stavolta brasiliana, ha detto che i due passaporti in questione erano dei documenti legittimi, inviati ai consolati con i campi vuoti ancora da compilare.

    Altre quattro importanti fonti di sicurezza dell’Europa occidentale hanno confermato che i due passaporti brasiliani sono stati utilizzati per richiedere i visti per almeno due paesi occidentali, oltre che per viaggiare in Brasile, Giappone e Hong Kong.

    Non è chiaro se i permessi di ingresso siano stati effettivamente rilasciati ai due Kim, che nei passaporti brasiliani avevano i nomi di Josef Pwag e Ijong Tchoi.

    Nel 2011, il quotidiano giapponese Yomiuri Shimbun aveva riportato che nel 1991, all’età di 7 anni, Kim Jong un si era recato a Tokyo utilizzando un passaporto brasiliano.

    Entrambi i documenti pubblicati da Reuters, che hanno una validità di 10 anni, recano però un timbro che recita “Ambasciata del Brasile a Praga”, riportando il 26 febbraio 1996 come data di rilascio.

    Gli esami effettuati attraverso l’utilizzo della tecnologia per il riconoscimento facciale hanno confermato che le fotografie sui passaporti sono proprio quelle di Kim Jong-un e di suo padre.

    Il documento di Jong-un è stato rilasciato a nome di Josef Pwag e riporta come data di nascita dell’intestatario l’1 febbraio 1983.

    Una scansione dell’originale del passaporto brasiliano rilasciato al leader della Corea del Nord Kim Jong-un / Credits: Reuters

    Quello che si sa di certo sul leader della Corea del Nord è che sia stato educato in una scuola internazionale a Berna, in Svizzera, fingendo di essere il figlio di un autista di un’ambasciata.

    Il passaporto del padre Jong-il fu rilasciato con il nome Ijong Tchoi, nato il 4 aprile 1940.

    Una scansione dell’originale del passaporto brasiliano rilasciato al defunto leader della Corea del Nord Kim Jong-il / Credits: Reuters

    Jong-il morì nel 2011 e in realtà nacque nel 1941.

    I due documenti indicano come luogo di nascita dei detentori la città brasiliana di San Paolo.

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