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    Vertice Usa-Corea del Nord, Trump e Kim arrivati a Singapore. Leader nordcoreano: “Il mondo ci guarda, noi pronti”

    Il leader della Corea del Nord, Kim Jong Un

    Il leader nordcoreano Kim Jong Un è arrivato a Singapore il 10 giugno 2018 per partecipare allo storico vertice programmato con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump

    Di Gianluigi Spinaci
    Pubblicato il 10 Giu. 2018 alle 14:30 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:03

    Il leader nordcoreano Kim Jong Un è arrivato a Singapore il 10 giugno 2018 per partecipare al vertice programmato con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

    Qui la diretta del summit tra Usa e Corea del Nord.

    “Il mondo intero guarda a questo storico summit tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti e grazie ai vostri sinceri sforzi siamo stati in grado di completarne la preparazione”, ha detto Kim, durante un incontro con il premier di Singapore, Lee Hsien Loong.

    Attorno alle 14 ora italiana è arrivato a Singapore anche il presidente americano Donald Trump, atterrato con l’Air Force One. Ad attenderlo, alla base aerea di Paya Lebar, c’era il ministro degli Esteri di Singapore, Vivian Balakrishnan.

    Lo storico incontro tra i due leader si svolgerà martedì 12 giugno nell’isola di Sentosa.

    È la prima volta che un leader nordcoreano incontra un presidente degli Stati Uniti.

    Prima di partire, Trump ha descritto il vertice come un “colpo unico” verso la pace, aggiungendo che i due presidenti si trovavano in “territorio sconosciuto nel vero senso della parola”.

    Anche l’arrivo del presidente degli Stati Uniti a Singapore è previsto nella giornata di domenica.

    Washington spera che il vertice avvii un processo che porti il regime di Kim Jong Un a rinunciare ai suoi progetti di armamento nucleare.

    Negli ultimi 18 mesi, il rapporto tra Trump e Kim è viaggiato sulle montagne russe: si è passati dagli insulti e dalle minacce di guerra atomica ad un incontro a quattro occhi per raggiungere addirittura un’intesa che sembrava impossibile solo da immaginare.

    Durante il suo primo anno da presidente, Trump ha attaccato duramente Kim a causa dei vari test sui missili balistici effettuati dalla Corea del Nord, che violavano i divieti internazionali.

    Si era arrivati alle minacce con Trump che aveva promesso di scatenare “fuoco e furia” nel caso in cui Pyongyang avesse continuato a minacciare gli Stati Uniti.

    Da parte sua, il leader nordcoreano aveva definito il presidente degli Stati Uniti un soggetto “mentalmente squilibrato”.

    Il momento più critico nelle relazioni tra i due stati si è raggiunto in occasione del sesto test nucleare effettuato dalla Corea del Nord nel settembre 2017.

    Dopo quell’esercitazione, Kim aveva dichiarato che il suo paese aveva raggiunto la sua missione di diventare una potenza nucleare, munita di missili che potevano raggiungere i paesi occidentali.

    Il cambio di rotta è giunto in concomitanza con le Olimpiadi invernali che si sono svolte a Pyeongchang, che hanno visto un tentativo da parte della Corea del Nord di scongelare le relazioni con la Corea del Sud, grande alleato di Washington.

    Il riavvicinamento tra le due Coree ha portato Trump ad accettare l’invito fatto a marzo da Kim di incontrarsi di persona.

    Entrambi i leader avranno un incontro con il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong prima del loro vertice.

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