Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    La Commissione giustizia approva la nomina di Kavanaugh a giudice della Corte Suprema. Ora spetta al Senato

    Credit: Afp

    È arrivato il sì del senato americano alla designazione del giudice alla Corte Suprema, voluta dal presidente Usa Donald Trump

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 28 Set. 2018 alle 20:32 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 23:38

    La commissione Giustizia del Senato americano ha votato a favore della designazione di Brett Kavanaugh alla Corte suprema, voluta da Donald Trump. Adesso la parola definitiva passa all’aula dello stesso Senato.

    Gli undici senatori repubblicani membri della commissione hanno votato a favore, mentre i dieci democratici hanno detto ‘no’.

    Tra i repubblicani, il senatore Jeff Flake, la cui decisione era rimasta incerta fino a qualche ora prima, ha chiesto un rinvio del voto dell’aula, per non più di una settimana, per dare modo al Fbi di avviare un’inchiesta che approfondisse la consistenza delle accuse formulate dalle donne.

    Gli occhi di tutti sono puntati sulla decisione dell’aula, decisione che viene in un clima surriscaldato e dopo la testimonianza di Christine Blasey Ford, la donna che ha accusato Kavanaugh di violenza sessuale ai tempi del liceo, e dello stesso Kavanaugh.

    Kavanaugh, venerdì 28 settembre, ha presentato la sua testimonianza in Senato, negando di aver tentato di stuprare Ford. “Lo giuro su Dio” sono innocente, sono state le sue frasi conslusive.

    A precederlo, davanti alla stessa commissione Giustizia, era stata la sua accusatrice, sicura “al 100 per cento” di essere stata aggredita dal giudice a una festa, negli anni Ottanta, quando aveva 15 anni.

    “Sono qui perchè penso sia un mio dovere civico raccontare cosa è successo quanto Brett Kavanaugh ed io eravamo al liceo”, ha spiegato Ford che non è più riuscita a togliersi dalla mente quelle “fragorose risate” durante l’aggressione alla quale era presenta anche un amico del giudice, Mark Judge, che lei avrebbe voluto venisse ascoltato.

    Kavanaugh si è mostrato sprezzante durante la sua testimonianza, trattando la Ford come un avversario politico e avvertendo che non avrebbe ritirato la sua candidatura.

    Trump ha molto apprezzato la performance, ribadendo il suo sostegno.

    “Il giudice Kavanaugh ha mostrato all’America esattamente il motivo per cui l’ho nominato. La sua testimonianza è stata forte, onesta e affascinante. La strategia di ricerca e distruzione dei democratici è una disgrazia e questo processo è stato una totale farsa e un tentativo per rinviare, fare ostruzionismo e resistere. Il Senato deve votare!”, ha detto il Tycoon.

    “Questo è un circo”, “una disgrazia nazionale” e le “conseguenze andranno ben oltre la mia nomina”, ha tuonato Kavanaugh dicendo che la sua reputazione e la sua famiglia sono state distrutte “in modo permanente”.

    “Le accuse fanno parte di un disegno politico, non sono mai state presentate altre prove. I democratici mi hanno definito cattivo, come se delle persone potessero morire in seguito alla mia nomina. Non nego che la dottoressa Ford possa essere stata molestata da qualcuno, da qualche parte, in un determinato momento”, argomenta il giudice, “ma io sono innocente”.

    Kavanaugh ha preferito concentrarsi sui successi della sua carriera e ha accennato alle sue abitudini da ragazzo.

    “Giocavo a football e a basket, mi allenavo, e nel weekend uscivo con gli amici. Bevevamo birra, a volte qualcuna di troppo. La birra mi piaceva e mi piace ancora, ma non ho mai bevuto così tanto da perdere i sensi. Il fatto che bevessi non fa di me uno stupratore”, ha rimarcato.

    “Quanto al sesso non pensavo ne avrei mai parlato durante un’udienza. Non ho fatto sesso se non anni dopo aver lasciato il college”, ha ribadito.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version