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    Kaliningrad, alcune foto mostrano il possibile ampliamento del sito di stoccaggio per le armi nucleari

    Vladimir Putin

    Le foto satellitari diffuse dalla Federazione degli scienziati americani sembrano mostrare alcuni lavori di ampliamento del bunker per lo stoccaggio delle armi nucleari

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 18 Giu. 2018 alle 19:13 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:53

    La Russia avrebbe ampliato il suo stoccaggio di armi nucleari nel bunker presente nell’exclave russa di Kaliningrad.

    La mossa si inserisce in un piano più grande che prevede un aumento delle armi nucleari della Russia all’interno della sua politica di opposizione alla Nato, secondo un nuovo report  diffuso di recente.

    La Federazione degli scienziati americani hanno pubblicato alcune immagini satellitari che secondo il gruppo mostra come l’area di stoccaggio nell’exclave russa tra la Polonia e la Lituania sia stata ampliata e coperta con un nuovo tetto nei mesi scorsi.

    “Ha tutte le caratteristiche tipiche di un sito di stoccaggio di armi nucleari russe”, ha fatto sapere Hans Kristensen, il direttore del progetto sul nucleare del gruppo di scienziati americani.

    “C’è un perimetro difensivo esterno e i bunker hanno una tripla linea di recinzione intorno. Sono caratteristiche tipiche dei siti di stoccaggio di armi nucleari che la Russia gestisce”.

    I lavori sui bunker sono iniziati nel 2016 e il nuovo tetto è stato posizionato all’inizio dell’estate del 2018.

    “Abbiamo monitorato il sito per un certo periodo di tempo e ci sono stati alcuni miglioramenti nel passato ma niente di così drammatico come quello di adesso”, spiega Kristensen.

    “Questa è la prima volta che vediamo un bunker nucleare mentre viene costruito e apparentemente rinnovato”.

    “Le immagini non provano che ci siano delle armi nucleari nell’exclave di Kaliningrad per adesso, ma ci mostrano che c’è un sito attivo”, ha affermato Kristensen.

    Secondo lo scienziato non si sa ancora se i militari russi hanno delle testate nucleari all’interno del sito monitorato, o se hanno intenzione di stoccarle nel bunker di Kaliningrad, né è possibile sapere se la struttura è stata ampliata per poter gestire un rapido trasferimento di armi.

    Al momento l’exclave di Kaliningrad è sotto i riflettori in quanto uno dei luoghi in cui si svolgono le partite di calcio dei Mondiali 2018.

    Inoltre, è una postazione strategica sulla scacchiera dell’Europa orientale ed è fondamentale per le politiche di contrasto all’espansione della Nato ad est messe in campo dal presidente russo Vladimir Putin.

    L’esercito russo aveva annunciato a gennaio nel 2018 che erano state costruite le infrastrutture necessarie per la presenza permanente sul territorio del missile Iskander-M, in grado di trasportare testate convenzionali e nucleari in un raggio di 500 chilometri.

    Gli Stati Uniti avevano dichiarato che il missile, a causa del suo raggio di azione, rappresenta una violazione del Trattato sulle forze nucleari a medio raggio del 1987.

    L’exclave serve anche come base navale per le forze russe grazie al suo accesso al mar Baltico. A differenza della Nato, l’esercito russo ha mantenuto molti dei suoi sistemi di armi nucleari, tra cui missili anti-navi e a corto raggio per attacchi sul terreno, oltre a un sistema di difesa aereo.

    A causa dell’aumento della tensione con l’Occidente in merito alle guerre in Siria e in Ucraina, il presidente russo ha investito maggiormente nell’arsenale nucleare della Russia.

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