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    Siria, jet russo abbattuto per errore dalle forze di Damasco: 15 morti. Mosca conferma ma accusa Israele

    Foto d'archivio

    L'incidente è avvenuto nel Mediterraneo, a 35 chilometri dalla costa, mentre era in corso un raid israeliano contro i siriani

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 18 Set. 2018 alle 14:30 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:51

    Un jet militare russo con a bordo 15 persone è stato abbattuto per errore dalla contraerea siriana, alleata di Mosca. L’incidente è avvenuto nella tarda serata di lunedì 17 settembre 2018 sul mar Mediterraneo, a circa 35 chilometri dalla costa della Siria.

    Il Cremlino ha confermato che l’aereo è stato colpito da un missile S-200 della contraerea di Damasco e che i militari a bordo sono tutti morti.

    La Russia ha tuttavia puntato il dito contro Israele per il raid che era in corso in quel momento contro alcuni obiettivi a Latakia, importante centro portuale della Siria: in particolare, lo Stato ebraico avrebbe informato Mosca dell’attacco solo un minuto prima che iniziasse.

    Da parte sua, Israele ha espresso “il proprio rammarico per la morte dei membri dell’equipaggio”, ma ha aggiunto che “la piena responsabilità” per ciò che è accaduto è da attribuirsi al regime siriano.

    Secondo fonti degli Stati Uniti, citate dalla Cnn, il jet Ilyushin-20 è stato abbattuto per errore dalla contraerea siriana con i missili venduti proprio da Mosca.

    L’incidente è avvenuto mentre era in corso un attacco missilistico israeliano contro un deposito di munizioni a Latakia: secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, il raid ha provocato almeno due morti e dieci feriti.

    Fonti russe hanno affermato che in quella zona sono stati registrati anche “lanci di missili dalla fregata francese Auvergne”, ma un portavoce di Parigi ha negato qualsiasi coinvolgimento delle forze armate francesi nell’incidente.

    Il jet russo è scomparso dai radar alle 23 ora locale (le 21 in Italia) mentre stava sorvolando il Mediterraneo di ritorno verso la base aerea russa di Hmeimim, in Siria.

    Mosca ha lanciato un’operazione di ricerca e salvataggio in mare con i militari di stanza nella base, da cui partono gran parte degli attacchi aerei contro i ribelli siriani e che si trova vicino a Latakia.

    Secondo il Cremlino, l’aereo è stato colpito poco prima dell’atterraggio da un missile lanciato dalla contraerea siriana che cercava di difendere le posizioni del regime dall’attacco israeliano.

    “Gli aerei israeliani hanno deliberatamente creato una situazione pericolosa a Latakia”, ha denunciato il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkovin, che ha definito “irresponsabili” le azioni di Israele perché i piloti dei caccia “hanno usato l’aereo russo come copertura, rendendolo vulnerabile ai colpi della difesa siriana”.

    Il portavoce delle forze armate israeliane, il generale Ronen Manelis, ha confermato il raid su Latakia, specificando che nel mirino c’era una struttura militare siriana.

    La notizia dell’abbattimento dell’aereo russo arriva poche ore dopo l’annuncio di un accordo tra Russia e Turchia per creare una zona cuscinetto smilitarizzata larga 15-25 chilometri nella provincia di Idlib, nel nord della Siria, a partire dal 15 ottobre.

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