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    Il giornalista investigativo slovacco Ján Kuciak è stato ucciso

    L'omicidio sarebbe legato secondo la polizia alle sue indagini su casi di corruzione e frodi fiscali legate ad imprenditori ed esponenti del partito di maggioranza

    Di Noemi Valentini
    Pubblicato il 27 Feb. 2018 alle 20:14 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 17:01

    La polizia slovacca ha reso nota la morte del giornalista investigativo Ján Kuciak e della sua compagna, uccisi a colpi di pistola nel loro appartamento di Velka Macia, a circa 65 chilometri da Bratislava, in Slovacchia.

    L’omicidio, avvenuto tra giovedì 22 e domenica 25 febbraio 2018, sarebbe stato motivato secondo la polizia dalle indagini di Kuciak.

    Durante una conferenza stampa a Bratislava Tibor Gaspar, a capo delle forze dell’ordine, ha infatti dichiarato che si tratta probabilmente di un omicidio premeditato, e connesso con il lavoro del giornalista.

    Il reporter ventisettenne, colpito fatalmente al petto da un proiettile, stava indagando su diversi casi di frodi fiscali connessi a Ladislav Basternak ed altri esponenti del partito dei Democratici sociali (Smer) guidato dal premier Robert Fico.

    La sua ultima inchiesta, pubblicata il 9 febbraio 2018, riguardava frodi fiscali relative al Five Star Residence,  lussuoso complesso di appartamenti di Bratislava, legato all’imprenditore Marian Kocner.

    Kocner l’aveva minacciato, dicendo che avrebbe cercato e diffuso notizie compromettenti sulla sua famiglia per screditarlo se avesse continuato ad indagare sul suo conto.

    Il reporter slovacco stava inoltre indagando anche sulla sottrazione di fondi comunitari ad opera della mafia italiana.

    Il premier Fico ha dichiarato che il governo offrirà un milione di euro a chi fornisca informazioni utili all’arresto dell’assassino, aggiungendo che nelle indagini la polizia sarà affiancata dai servizi segreti e da rappresentati della procura e del ministero degli interni.

    Si tratta del 50esimo omicidio di un giornalista nell’Unione europea in 10 anni, a poca distanza da quando, il 16 ottobre 2017, la giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia è stata assassinata a Malta con un’autobomba.

    Stando ai dati di Reporters without borders, nel 2017 sono stati uccisi 65 giornalisti uccisi durante lo svolgimento del loro mestiere, e ad oggi ancora 326 sono imprigionati, 2 scomparsi, e 54 tenuti ostaggio.

    Solo pochi di questi casi riguardano la Slovacchia, colpita dieci anni fa dalla morte del giornalista Pavol Rypal, e più di recente, nel 2015, dalla sparizione di Miroslav Pejko.

    In risposta dei violenti tentativi di repressione della libertà di stampa, negli ultimi giorni centinaia di persone sono scese a manifestare nelle strade e nelle piazze slovacche e della vicina Repubblica Ceca.

    Nel frattempo il gruppo editoriale Ringier Axel Springer Slovakia, proprietario del quotidiano Aktuality.sk per cui lavorava Kuciak, ha condannato il crudele assassinio del suo dipendente, dichiarando che il crimine non li frenerà nella ricerca della verità.

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