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    Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gallant: “Né Israele né Hamas governeranno la Striscia di Gaza”. Gaza, il bilancio dei morti sale a 32.490 vittime. Hezbollah spara razzi sul nord di Israele: morto un civile. Primo audio del capo del braccio armato di Hamas dal 7 ottobre | DIRETTA

    Credit: AGF
    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 27 Mar. 2024 alle 07:00 Aggiornato il 27 Mar. 2024 alle 21:00

    Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, mercoledì 27 marzo

    La guerra scatenata da Israele contro Hamas nella Striscia di Gaza è arrivata al 172esimo giorno ma dopo oltre 32mila e 400 morti e più di 74mila e 780 feriti non c’è ancora una tregua in vista. Malgrado la contrarietà degli Stati Uniti e il voto del Consiglio di Sicurezza Onu per un “cessate il fuoco immediato, duraturo e sostenibile”, Tel Aviv prepara una nuova offensiva a Rafah, nel sud del territorio costiero palestinese dove si sono rifugiati 1,5 milioni di sfollati. La mancanza di disponibilità di Hamas a liberare gli ostaggi israeliani rapiti il 7 ottobre ha portato lo Stato ebraico a ritirare la propria delegazione dai colloqui in corso a Doha, in Qatar, per raggiungere una tregua. Secondo le autorità dell’Emirato però, i negoziati continuano. 

    DIRETTA

    Ore 21,00 – Usa, Casa bianca: “Netanyahu ha accettato di riprogrammare l’incontro della sua delegazione a Washington su Rafah” – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu “ha accettato di riprogrammare l’incontro della sua delegazione a Washington e dedicato a Rafah”. Lo ha annunciato oggi in conferenza stampa la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, riferendosi agli incontri annullati negli scorsi giorni dal governo israeliano per protesta contro il mancato veto degli Stati Uniti sulla risoluzione approvata lunedì 25 marzo dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiede un “cessate il fuoco immediato, duraturo e sostenibile” nella Striscia di Gaza. “Stiamo collaborando per trovare una data”, ha spiegato Karine Jean-Pierre ai giornalisti presenti. “Quando avremo fissato l’incontro lo condivideremo con voi”. Secondo i media israeliani, la delegazione di Tel Aviv dovrebbe essere composta dal ministro degli Affari strategici, Ron Dermer, e dal presidente del Consiglio di sicurezza nazionale, Tzachi Hanegbi.

    Ore 20,00 – Libano, media: “Raid di Israele nel sud provocano almeno 5 morti” – Almeno 5 persone sono morte oggi nel sud del Libano a seguito di alcuni raid aerei attribuiti alle forze armate di Israele (Idf). Lo riporta l’agenzia di stampa Reuters, che cita una fonte delle forze di sicurezza locali, secondo cui tra le vittime dei bombardamenti avvenuti in serata sulle città di Tayr Harfa e Naqoura figurano anche alcuni membri di Hezbollah. Secondo l’emittente qatarina al-Jazeera, l’attacco ha preso di mira un convoglio del gruppo armato sciita libanese e il bilancio delle vittime potrebbe essere di almeno 9 morti. Le Idf non hanno confermato gli attacchi ma i raid potrebbero costituire una rappresaglia per il lancio di 30 razzi compiuto oggi da Hezbollah, che hanno ucciso un civile israeliano nel nord dello Stato ebraico.

    Ore 19,45 – Libano, Meloni è a Beirut: incontra il premier – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivata a Beirut, dove ha incontrato il premier del Libano, Najib Miqati, al Palazzo del Governo. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, secondo cui domani, alle ore 12,00 (ora locale), il nostro capo del governo “sarà a Shama, in visita ai contingenti militari italiani operanti nel teatro operativo libanese in ambito Nazioni Unite (UNIFIL) e in ambito bilaterale (MIBIL)”.

    Ore 19,30 – Hamas, il capo del braccio armato Mohammed Deif a tutti i musulmani: “Marciate per la Palestina” – Per la prima volta dal 7 ottobre, Mohammed el-Misri, nome di battaglia “Mohammed Deif”, comandante delle Brigate Ezzedine al-Qassam, il braccio armato di Hamas, ha pubblicato un breve audio in cui invita i musulmani a “unirsi alla lotta per liberare Al-Aqsa”. La registrazione, citata dall’agenzia di stampa Reuters, dura solo 35 secondi ma è il primo discorso attribuito a Deif da quando al-Jazeera pubblicò l’annuncio dell’operazione “Al-Aqsa Flood”, gli attentati compiuti da Hamas e dalla Jihad Islamica e costati la vita oltre 1.100 persone in Israele e il rapimento di 253 ostaggi. Nell’audio, il capo delle Brigate Ezzedine al-Qassam si rivolge ai musulmani di diversi Paesi arabi e musulmani: “Ai nostri popoli in Giordania e Libano, in Egitto, Algeria e Maghreb, in Pakistan, Malesia e Indonesia”, esordisce Deif. “Iniziate a marciare ora, non domani, verso la Palestina, e non lasciate che confini, regimi e restrizioni vi privino dell’onore di condurre la jihad e di prendere parte alla liberazione della moschea di Al-Aqsa”. “Avanti, che sia facile o difficile per voi, e lottate con le vostre ricchezze e le vostre vite per la causa di Allah”, conclude. La registrazione è stata pubblicata il giorno dopo la conferma della morte del suo vice, Marwan Issa, morto in un raid compiuto il 10 marzo scorso da Israele sul campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Deif è sulla lista dei maggiori ricercati da Israele dal 1995 perché accusato di aver pianificato e fatto eseguire un gran numero di attentati terroristici, compresi una serie di attacchi suicidi compiuti in Israele contro autobus civili tra la fine degli anni Novanta e gli inizi degli anni 2000. Secondo i media israeliani, nel corso degli anni è sopravvissuto ad almeno sette tentativi di omicidio da parte di Israele.

    Ore 19,00 – Israele, Idf: “Sale a 253 il numero di soldati morti nella Striscia dall’inizio della guerra” – È salito a 253 il bilancio delle vittime militari israeliane della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre. Lo riferiscono in una nota le forze armate israeliane (Idf), dando notizia del decesso del sergente Nisim Kachlon, appartenente alla Brigata Givati del Battaglione Rotem. Il soldato, ucciso in combattimento a Khan Younis, nel sud della Striscia, aveva 21 anni ed era originario di Hadera, a 45 chilometri a sud di Haifa.

    Ore 18,00 – La Spagna lancia 26 tonnellate di aiuti umanitari sulla Striscia – Aerei militari spagnoli hanno sganciato oggi 26 tonnellate di aiuti umanitari destinati alla popolazione civile palestinese della Striscia di Gaza. Lo ha annunciato oggi in una nota il ministero degli Esteri di Madrid, che ha chiesto a Israele di aprire i valichi di frontiera terrestri per prevenire la carestia nel territorio costiero. L’operazione, condotta in coordinamento con la Giordania e co-finanziata dall’Unione europea, ha inviato a Gaza più di 11mila razioni di cibo per alleviare i “livelli catastrofici di insicurezza alimentare” che si trovano ad affrontare 1,1 milioni di persone. “La Spagna insiste sull’apertura dei valichi terrestri come misura indispensabile per evitare una situazione di carestia”, si legge nella nota. Anche altri Paesi occidentali, tra cui Usa, Francia e Germania, hanno fatto ricorso ai lanci aerei per fornire aiuti a Gaza dopo quasi sei mesi di guerra tra le forze israeliane e i miliziani di Hamas.

    Ore 13,00 – Gaza, il bilancio dei morti sale a 32.490 vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 32.490 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche oltre 74.889 feriti. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 13mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto. Per le Nazioni Unite, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e bambini.

    Ore 10,00 – Israele, Idf: “Un civile ucciso in attacco di Hezbollah” – Un uomo, un civile di 25 anni, è rimasto ucciso oggi nel nord di Israele a seguito di un attacco missilistico del gruppo armato sciita libanese Hezbollah. Lo riferiscono le forze armate israeliane (Idf).

    Ore 9,00 – Israele: “Trenta razzi lanciati dal Libano su Kiryat Shmona” – Una salva di almeno 30 razzi è stata lanciata dal Libano verso la città di Kiryat Shmona nel Nord di Israele. Lo ha fatto sapere l’esercito. I media hanno riferito che l’Iron Dome ha intercettato alcuni dei razzi mentre altri hanno colpito siti della città causando danni alle proprietà. Una persona – secondo le stesse fonti – è stata tratta fuori dalle macerie di un edificio industriale. L’attacco – hanno riferito i media – è stato rivendicato dagli Hezbollah libanesi dopo che Israele la scorsa notte ha colpito e ucciso oltre confine un “importante operativo” di ‘Jamaa Islamyia’, organizzazione militare libanese legata ad Hamas.

    Ore 8,00 – Idf: “Ucciso in un raid in Libano un esponente chiave del gruppo Jamaa-al-Islamiya” – Le forze di difesa israeliane hanno annunciato l’uccisione nel corso di un attacco notturno nel Sud del Libano di un esponente chiave del gruppo terroristico Jamaa al-Islamiya che aveva promosso in passato complotti terroristici contro il territorio israeliano. L’attacco – hanno ancora reso noto le forze israeliane citate dal Times of Israel – ha distrutto un edificio nella città di Habbariyeh, a circa cinque chilometri dal confine con Israele. L’uomo è stato ucciso “insieme ad altri terroristi che erano nell’edificio”.

    Ore 7,00 – Gallant: “Né Hamas né Israele governeranno Gaza nel dopoguerra” – Il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant, in visita negli Stati Uniti, ha detto che né Israele né Hamas governeranno la striscia di Gaza dopo la fine della guerra e che dovrà essere costruita un’alternativa locale. Lo riferisce la testata israeliana Haaretz. “Ho discusso con i funzionari americani dell’importanza di mantenere il vantaggio militare qualitativo di Israele nella regione, comprese le capacità aeree e le piattaforme essenziali”, ha aggiunto il ministro della difesa.

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