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    Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Israele: “Elaborata nuova proposta di tregua al Cairo”. Raid aereo uccide 7 operatori umanitari. Netanyahu parla di strage “involontaria” e promette un’indagine. Blinken: “Inchiesta rapida e imparziale”. Londra convoca l’ambasciatrice israeliana | DIRETTA

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 2 Apr. 2024 alle 07:15 Aggiornato il 2 Apr. 2024 alle 20:44

    Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, martedì 2 aprile 2024

    Migliaia di israeliani si sono riuniti davanti alla Knesset, il palazzo del Parlamento israeliano a Gerusalemme, per chiedere elezioni anticipate immediate. Si tratta della più grande manifestazione antigovernativa dall’entrata in guerra del Paese in ottobre. Netanyahu starebbe preparando l’oscuramento di Al-Jazeera. Di seguito le notizie di oggi sulla guerra.

    DIRETTA

    Ore 20,40 – Presidente Refugees International: “Quello di Israele è un crimine di guerra” – Jeremy Konyndyk, presidente dell’ong Refugees International, nonché ex funzionario Usa per lo Sviluppo internazionale con le amministrazioni Biden e Obama, definisce l’attacco israeliano al personale della World Central Kitchen un crimine di guerra e “parte di un chiaro schema”. In un post su X, Konyndyk afferma che il modello dell’esercito israeliano “colpisce regolarmente gli operatori umanitari fin dall’inizio della guerra”. “Il presidente Biden e i suoi alti funzionari – aggiunge – lo sanno. Ma non hanno fatto altro che rimproverare gli israeliani per questo, continuando a inviare armi. Questo è il risultato inevitabile”.

    Ore 19,50 – A Gaza danni per 18,5 miliardi di dollari – Secondo un nuovo rapporto pubblicato dalla Banca Mondiale e dalle Nazioni Unite, i danni alle infrastrutture di Gaza sono stimati in 18,5 miliardi di dollari: tale cifra equivale al 97% del Pil combinato della Cisgiordania e di Gaza nel 2022. Dal rapporto emerge che i danni alle strutture colpiscono ogni settore dell’economia. Ledilizia abitativa rappresenta il 72% dei costi. Le infrastrutture dei servizi pubblici come acqua, sanità e istruzione rappresentano il 19%, mentre i danni agli edifici commerciali e industriali rappresentano il 9%.

    Ore 19,00 – Hamas: “Israele vuole terrorizzare gli operatori umanitari” – “L’occupazione insiste nell’uccidere sistematicamente civili, operatori umanitari internazionali e membri di organizzazioni umanitarie”. Lo afferma Hamas in una dichiarazione diffusa su Telegram, secondo cui l’obiettivo dell’attacco israeliano era “terrorizzare” gli operatori umanitari e impedire loro di continuare a svolgere i loro compiti umanitari. “Chiediamo alla comunità internazionale e al Consiglio di Sicurezza di denunciare questo atto atroce e di impegnarsi per porre fine ai crimini e alle aggressioni dell’occupazione contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza”, si legge nella nota di Hamas.

    Ore 18,00 – Regno Unito, il Foreign Office convoca l’ambasciatrice israeliana per riferire sulla strage a Gaza – Il ministero degli Esteri britannico ha convocato l’ambasciatrice israeliana a Londra Tzipi Hotovely per riferire sulla strage di sette operatori umanitari della no-profit statunitense World Central Kitchen, compresi tre cittadini del Regno Unito, rimasti vittime di un raid aereo compiuto nella notte dalle forze amate dello Stato ebraico a Deir el-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Lo riferisce in una nota il Foreign Office, secondo cui la diplomatica è stata ricevuta dal sottosegretario britannico per lo Sviluppo e l’Africa, Andrew Mitchell, che ha chiesto a Israele “un efficace meccanismo di de-escalation” e maggiori aiuti nella Striscia. “Ho esposto la condanna inequivocabile del governo per la spaventosa uccisione di sette operatori umanitari della World Central Kitchen, tra cui tre cittadini britannici”, ha detto Mitchell, secondo il comunicato. “Ho richiesto un’indagine rapida e trasparente, condivisa con la comunità internazionale e la consegna alla giustizia dei responsabili”. Secondo fonti del ministero degli Esteri israeliano, citate dal quotidiano online Times of Israel, da parte sua Hotovely ha ribadito quanto già detto in merito dal premier Benjamin Netanyahu, che ha definito il raid “una tragica fatalità” che ha portato alla “uccisione involontaria di innocenti”, promettendo un’indagine su quanto accaduto. Sulla piattaforma social X invece, il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha dichiarato di aver avuto un colloquio telefonico con il suo omologo israeliano Israel Katz, a cui ha sottolineato che queste morti sono “del tutto inaccettabili”. “Israele deve spiegare con urgenza come è potuto accadere e apportare importanti cambiamenti per garantire la sicurezza degli operatori umanitari sul campo”, ha scritto Cameron.

    Ore 17,30 – Strage a Gaza: il segretario di Stato Usa Blinken chiede “un’inchiesta rapida e imparziale” – Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha chiesto un’indagine “rapida e imparziale” sulla morte di sette operatori umanitari della no-profit statunitense World Central Kitchen, rimasti vittime di un raid aereo compiuto nella notte dalle forze amate israeliane a Deir el-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. “Abbiamo parlato direttamente con le autorità israeliane”, ha detto oggi Blinken da Parigi nel corso di una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri francese Stephane Sejourne. “Le abbiamo esortate a condurre un’indagine rapida, approfondita e imparziale per capire esattamente cosa è successo”. Il capo della diplomazia statunitense ha anche lamentato “il numero record di operatori umanitari uccisi in questo particolare conflitto”. “Devono essere protetti”, ha aggiunto Blinken. “Non dovremmo avere una situazione in cui le persone che stanno semplicemente cercando di aiutare i loro simili corrano gravi rischi”. Israele però, ha proseguito il segretario di Stato Usa, deve fare di più “per proteggere le vite dei civili innocenti”, siano essi palestinesi o operatori umanitari stranieri. Secondo Blinken, gli Usa e la Francia “sono entrambi d’accordo sulla necessità di arrivare a un cessate il fuoco il più rapidamente possibile, per consentire la liberazione degli ostaggi e l’aumento degli aiuti umanitari”. Il capo della diplomazia statunitense ha comunque elogiato Tel Aviv per gli “importanti passi” compiuti in questo senso con l’apertura del valico di frontiera terrestre di Kerem Shalom, il passaggio di carichi di farina attraverso lo scalo di Ashdod, l’apertura del Gate 96 verso il nord di Gaza e l’agevolazione del corridoio umanitario via mare che collega Cipro alla Striscia. Tutto questo però, ha osservato Blinken, “è, in poche parole,  insufficiente”. “Non è sufficiente (per gli abitanti di Gaza, ndr) intrappolati nel fuoco incrociato creato da Hamas”.

    Ore 17,15 – Anche l’ong Anera sospende le attività umanitarie a Gaza – Anche l’ong statunitense American Near East Refugee Aid (Anera), la principale organizzazione umanitaria attiva nella Striscia di Gaza dopo l’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), ha sospeso le operazioni nel territorio costiero dopo la strage di 7 operatori della no-profit World Central Kitchen, rimasti vittime di un raid aereo compiuto nella notte dalle forze amate israeliane a Deir el-Balah. “L’uccisione degli operatori umanitari della WCK, avvenuta meno di un mese dopo l’omicidio – ancora inspiegabile – del dipendente di Anera, Mousa Shawwa, insieme alla morte di numerosi altri operatori umanitari e delle loro famiglie, ha portato il nostro team a concludere che fornire aiuti in modo sicuro non è più fattibile”, ha fatto sapere in una nota l’ong statunitense. “Il continuo prendere di mira gli operatori umanitari e la mancanza di adeguate misure di sicurezza richiedono indagini approfondite e azioni immediate. Israele ha la responsabilità ultima di garantire la fornitura senza ostacoli di assistenza umanitaria urgente e di servizi di base a chi ne ha bisogno”.

    Ore 17,00 – Israele: il ministro degli Esteri Katz sente gli omologhi di Australia, Polonia e Regno Unito – Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha avuto un colloquio telefonico nel pomeriggio con i suoi omologhi di Australia, Polonia e Regno Unito per esprimere le condoglianze dello Stato ebraico per la morte di quattro cittadini stranieri uccisi nella strage di 7 operatori umanitari della no-profit statunitense World Central Kitchen, rimasti vittime di un raid aereo delle Idf nel centro della Striscia di Gaza. Secondo il portale israeliano Ynet, Katz ha promesso ai suoi omologhi un’indagine approfondita per evitare il ripetersi di casi simili. Il ministro degli Esteri israeliano ha poi sottolineato l’importanza degli aiuti umanitari forniti dalla World Central Kitchen e ha chiarito che Israele attribuisce grande rilevanza al mantenimento della sicurezza di tutti gli operatori umanitari a Gaza.

    Ore 16,00 – Libano, Unifil smentisce i media: “Continua il pattugliamento al confine con Israele” – La Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite (Unifil) ha smentito le notizie circolate nelle scorse ore sui media del Paese arabo, secondo cui i caschi blu avrebbe interrotto il pattugliamento al confine con Israele dopo il ferimento di tre osservatori dell’Onu a seguito dell’esplosione di un ordigno. “Nonostante le crescenti tensioni, le nostre forze di pace restano impegnate sul campo”, si legge in una nota pubblicata sui canali social dell’Unifil. “Continuiamo a svolgere le nostre attività, compresi i pattugliamenti, e il nostro lavoro essenziale con le parti interessate per allentare e ridurre la tensione nell’area”. Sabato 30 marzo, tre osservatori militari dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la Supervisione dell’Armistizio (Untso) e un traduttore libanese sono rimasti feriti per l’esplosione di una bomba mentre pattugliavano a piedi un’area al confine sud del Paese arabo. Secondo quanto riportato questa mattina dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, dopo l’accaduto Unifil avrebbe sospeso il pattugliamento del confine.

    Ore 15,45 – Fitch conferma rating positivo di Israele malgrado la guerra – L’agenzia Fitch ha confermato il rating A+ sul debito sovrano di Israele seppur con outlook negativo, malgrado le preoccupazioni derivanti dalla guerra in corso da quasi sei mesi nella Striscia di Gaza. La società, secondo una nota pubblicata oggi, prevede un rialzo a breve termine del rapporto debito/Pil e una spesa militare più elevata in un contesto di proteste interne e di prospettive economiche incerte, che potrebbero limitare la capacità dello Stato ebraico di contenere il debito nel prossimo futuro. “I rischi geopolitici associati alla guerra a Gaza rimangono elevati e i pericoli di un’escalation persistono, ma Fitch ritiene che i rischi per il profilo di credito si siano ampliati e il loro impatto potrebbe richiedere più tempo per essere valutato”, si legge nella nota. “I rischi di un ampliamento dell’attuale conflitto fino a includere scontri militari su larga scala con più attori – per un periodo di tempo prolungato – rimangono elevati”. Secondo Fitch, “un’escalation su larga scala, oltre alle perdite umane, potrebbe comportare una significativa spesa militare aggiuntiva, la distruzione delle infrastrutture, un cambiamento duraturo nella fiducia dei consumatori e degli investimenti e quindi portare ad un ampio deterioramento della situazione dei parametri di credito di Israele”. Il rischio di un downgrading, simile a quello deciso a febbraio da Moody’s, non è quindi escluso. L’outlook di Fitch per Israele rimane negativo perché “riflette la combinazione di incertezze sulla traiettoria fiscale e sulla durata e l’intensità della guerra, compreso il rischio di un’escalation regionale”.

    Ore 15,00 – Siria, media: “Sale a 14 morti il bilancio delle vittime del raid aereo israeliano a Damasco” – È salito a 14 morti il bilancio delle vittime del raid aereo attribuito a Israele che ieri ha colpito un edificio annesso al consolato dell’Iran a Damasco, in Siria. Lo riferisce l’emittente saudita al-Hadath. Tra i morti figurano anche sette miliziani del Corpo delle guardie rivoluzionarie iraniane, tra cui il loro comandante in Siria Mohammad Reza Zahedi e il suo vice Mohammad Haj Rahimi.

    Ore 14,00 – Israele, Netanyahu esce dall’ospedale e parla della strage a Gaza: “Uccisioni involontarie di innocenti” – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito la strage di 7 operatori umanitari della no-profit statunitense World Central Kitchen, uccisi nella notte da un raid aereo delle forze armate dello Stato ebraico nel centro della Striscia di Gaza, “un’uccisione involontaria di innocenti” che “sarà oggetto di indagine”. “Queste cose accadono in tempo di guerra”, ha aggiunto Netanyahu, appena dimesso dall’ospedale Hadassah Medical Center di Gerusalemme a seguito di un intervento chirurgico a cui si è sottoposto ieri per rimuovere un’ernia.

    Ore 13,30 – Negoziati per la tregua, Israele annuncia il ritorno della sua delegazione dall’Egitto: “Elaborata nuova proposta per Hamas” – La delegazione diplomatica di Israele, impegnata nei negoziati per raggiungere una tregua nella Striscia di Gaza in cambio della liberazione degli ostaggi sequestrati il 7 ottobre, sta tornando dal Cairo, in Egitto. Lo ha annunciato oggi in una nota l’ufficio del premier Benjamin Netanyahu a nome del Mossad. “Durante i negoziati, con l’efficace mediazione dell’Egitto, i mediatori hanno elaborato insieme una nuova proposta da sottoporre a Hamas”, si legge nel comunicato. “Israele si aspetta che i mediatori agiscano con maggiore forza contro Hamas per far avanzare i negoziati verso un accordo”. La delegazione di medio livello, composta da funzionari del Mossad, dello Shin Bet e delle forze armate israeliane (Idf), si era recata nella capitale egiziana dopo la visita del direttore dei servizi interni Ronen Bar, inviato al Cairo nel fine settimana.

    Ore 13,00 – Cipro, presidente Christodoulides: “Il corridoio umanitario via mare verso Gaza resta aperto” – Cipro continuerà ad assicurare la consegna di aiuti alla popolazione civile della Striscia di Gaza attraverso il corridoio umanitario via mare che unisce l’isola al territorio costiero palestinese, malgrado l’uccisione di sette operatori della no-profit statunitense World Central Kitchen in un raid aereo israeliano. Lo ha annunciato oggi il presidente Nikos Christodoulides a margine di un incontro avvenuto a Nicosia con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. “Dobbiamo raddoppiare gli sforzi per portare aiuti a Gaza”, ha detto Christodoulides, che ha definito l’ong americana un “partner cruciale” per consegnare cibo e altre forniture essenziali nella Striscia. “L’iniziativa Amalthea (il corridoio umanitario via mare, ndr) continuerà finché ci saranno bisogni umanitari”. A seguito del raid aereo compiuto nella notte dalle forze armate di Israele (Idf) nel centro della Striscia di Gaza, in cui sono rimasti uccisi sette operatori umanitari della no-profit statunitense, la World Central Kitchen ha annunciato l’immediata sospensione delle operazioni nel territorio costiero palestinese. L’ong è attiva a Gaza da ottobre, dove da allora ha contribuito alla raccolta e alla consegna via terra e aerea di aiuti alimentari alla popolazione civile. A marzo ha anche inaugurato il primo corridoio umanitario via mare insieme alla spagnola Open Arms per distribuire 200 tonnellate di aiuti a Gaza. Un secondo convoglio navale con oltre 300 tonnellate di cibo, raccolto proprio dalla World Central Kitchen, è salpato nel fine settimana da Cipro.

    Ore 12,30 – Iran, la Guida Suprema Khamenei minaccia: “Puniremo Israele per il raid in Siria” – La Guida Suprema della Repubblica islamica dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha minacciato oggi di “punire” Israele per il raid aereo attribuito a Tel Aviv che ieri ha colpito un edificio annesso al consolato iraniano a Damasco, in Siria, provocando 11 vittime, tra cui sette Guardie rivoluzionarie di Teheren, compresi due generali. “Il malvagio regime sionista sarà punito per mano dei nostri uomini coraggiosi”, ha dichiarato Khamenei in un messaggio pubblicato sul sito-web ufficiale dell’ufficio della Guida Suprema. “Li faremo pentire di questo crimine e di tutti gli altri”.

    Ore 12,15 – Gaza, il bilancio dei morti sfiora le 33 mila vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 32.916 morti. Secondo i nuovi dati diffuso dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 75.494 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 71 persone e altre 102 sono rimaste ferite. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 13mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto. Per le Nazioni Unite, la maggior parte delle vittime della guerra sono invece donne e bambini.

    Ore 12,00 – Israele, Idf esprime “cordoglio” per le vittime della Wck e promette un’inchiesta “approfondita” su questo “grave incidente” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno espresso il loro “cordoglio” per le sette vittime del raid aereo compiuto nella notte a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza, che ha ucciso sette operatori umanitari della no-profit statunitense World Central Kitchen, promettendo un’inchiesta “approfondita e trasparente” su quello che continuano a definire un “grave incidente”. In un filmato in lingua inglese pubblicato sui canali social delle Idf, il portavoce Daniel Hagari afferma di aver parlato con lo chef Jose Anders, fondatore della World Central Kitchen, per esprimergli le sue condoglianze. “La scorsa notte si è verificato un incidente a Gaza che ha provocato la tragica morte dei dipendenti della World Central Kitchen mentre svolgevano la loro missione vitale di portare cibo alle persone bisognose”, ha dichiarato Hagari nel video. “In qualità di militari professionisti vincolati al rispetto del diritto internazionale, ci impegniamo a esaminare le nostre operazioni in modo approfondito e trasparente”, ha aggiunto il contrammiraglio israeliano. “Ho appena parlato con lo chef Jose Anders, fondatore della WCK, e ho espresso le più sentite condoglianze delle forze di difesa israeliane (Idf) alle famiglie (delle vittime) e all’intera famiglia della World Central Kitchen”, ha proseguito Hagari. Il portavoce ha poi  espresso il “sincero dolore” delle Idf “alle nazioni alleate che hanno fatto e continuano a fare così tanto per assistere i bisognosi”. “Abbiamo esaminato l’incidente ai massimi livelli per comprendere le circostanze di ciò che è accaduto e come è accaduto”, ha continuato il militare, secondo cui il Meccanismo di accertamento dei fatti dello Stato maggiore delle Idf, un organismo militare indipendente responsabile delle indagini su quanto accade in guerra, indagherà su quello che ha definito un “grave incidente”. “Questo ci aiuterà a ridurre il rischio che un simile evento si ripeta”, ha aggiunto Hagari. “Negli ultimi mesi, le Idf hanno lavorato a stretto contatto con la World Central Kitchen per assisterla nell’adempimento della sua nobile missione di aiutare a portare cibo e aiuti umanitari alla popolazione di Gaza: anche la WCK è venuta in aiuto degli israeliani dopo il massacro del 7 ottobre, è stata tra le prime ong a intervenire”, ha ricordato il militare, secondo cui “il lavoro della WCK è fondamentale”. Sono in prima linea per l’umanità”, ha concluso Hagari. “Andremo fino in fondo a questa questione e condivideremo i nostri risultati in modo trasparente”.

    Ore 11,00 – Gaza, Borrell accusa Israele per la strage degli operatori umanitari: “Condanno l’attacco e sollecito un’indagine” – L’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha accusato Israele per la strage di sette operatori umanitari della World Central Kitchen, uccisi da un raid aereo condotto nella notte a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza, e ha chiesto di aprire un’indagine sull’accaduto. “Rendo omaggio ai membri del personale della Wck  uccisi in un attacco aereo israeliano a Gaza. Condanno l’attacco e sollecito un’indagine”, ha scritto oggi su X l’ex ministro degli Esteri spagnolo. “Nonostante tutte le richieste di protezione dei civili e degli operatori umanitari, vediamo nuove vittime innocenti”, ha aggiunto Borrell, secondo cui l’accaduto sottolinea ulteriormente la necessità di un cessate il fuoco immediato nel territorio costiero palestinese. Le forze armate israeliane (Idf) hanno parlato di “tragico incidente”, senza ammettere la responsabilità dell’attacco, e hanno fatto sapere che stanno “effettuando un esame approfondito ai massimi livelli” per sapere cos’è accaduto.

    Ore 10,30 – La Cina condanna il raid israeliano in Siria: “Ci opponiamo a un’escalation” – La Cina ha condannato oggi il raid aereo attribuito a Israele che ieri ha colpito un edificio annesso al consolato iraniano a Damasco, in Siria, a cui Teheran ha già promesso di rispondere. “La Cina condanna l’attacco”, ha detto oggi in conferenza stampa il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, commentando il raid costato la vita a 11 persone, comprese sette guardie rivoluzionarie iraniane, tra cui il loro comandante in Siria. “La sicurezza delle istituzioni diplomatiche non può essere violata e la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale della Siria dovrebbero essere rispettate”, ha aggiunto Wang. “L’attuale situazione in Medio Oriente è turbolenta e ci opponiamo a qualsiasi azione che porti a un’escalation delle tensioni”, ha concluso il diplomatico cinese.

    Ore 10,00 – Spagna, il premier Sanchez: “Riconosceremo lo Stato di Palestina entro l’estate” – La Spagna riconoscerà uno Stato palestinese indipendente entro l’estate. Lo ha dichiarato oggi alla stampa il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez durante il suo tour in Medio Oriente, che lo porterà in Giordania, Arabia Saudita e Qatar. Secondo El Pais, Sanchez ha poi aggiunto che proverà a convincere i Paesi arabi che non hanno ancora riconosciuto Israele a normalizzare le relazioni con Tel Aviv. Il governo di Madrid sta cercando di coinvolgere altri Paesi dell’Unione europea, tra cui Slovenia, Malta e Irlanda, nel riconoscimento di uno Stato palestinese indipendente. A marzo, a margine del Consiglio europeo, i quattro Stati membri hanno firmato una dichiarazione congiunta in questo senso .

    Ore 9,30 – Iran, il presidente Raisi: il raid aereo israeliano in Siria “non resterà impunito” – Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha accusato Israele per l’attacco aereo che ieri ha colpito un edificio annesso al consolato di Teheran a Damasco, in Siria, affermando che questo “crimine codardo non rimarrà senza risposta”. “Dopo ripetute sconfitte e fallimenti contro la fede e la volontà dei combattenti del Fronte della Resistenza, il regime sionista ha messo in agenda l’omicidio indiscriminato nella lotta per salvare se stesso”, ha scritto Raisi in una nota pubblicata sul sito-web della presidenza iraniana. Nel raid aereo, non confermato (come di consueto) dalle forze armate israeliane, sono morte 11 persone, compresi sette miliziani del Corpo delle guardie rivoluzionarie iraniane, tra cui il loro comandante in Siria Mohammad Reza Zahedi e il suo vice Mohammad Haj Rahimi.

    Ore 9,00 – Gaza, raid aereo delle Idf uccide 7 operatori umanitari di un’ong Usa – Almeno sette operatori umanitari della no-profit statunitense World Central Kitchen (WCK) sono rimasti uccisi nella Striscia di Gaza durante un raid aereo attribuito a Israele che nella notte ha colpito il loro veicolo nel centro del territorio costiero, dopo aver distribuito cibo e altri aiuti umanitari alla popolazione civile palestinese. Lo ha reso noto oggi l’ong americana in un comunicato secondo cui il personale “viaggiava a bordo di due auto blindate e un mezzo coperto marchiati con il logo WCK in una zona dove i combattimenti avrebbero dovuto essere sospesi”. Secondo la no-profit statunitense, il convoglio è stato colpito “malgrado il coordinamento dei movimenti con le forze armate di Israele (IDF)”. “Non è solo un attacco contro World Central Kitchen, è un attacco alle organizzazioni umanitarie che si presentano nelle situazioni più terribili in cui il cibo viene utilizzato come arma di guerra”, ha dichiarato nel comunicato la direttrice dell’ong americana, Erin Gore. “È imperdonabile”. A seguito della strage, ha poi annunciato Gore, World Central Kitchen sospenderà “immediatamente le operazioni nella regione”. Anche il fondatore e chef della WCK, José Andrés, ha commentato la strage su X, attribuendola a Israele e invitando il governo di Tel Aviv a “fermare queste uccisioni indiscriminate”. Il caso si è subito imposto nell’agenda politica internazionale. Tra le vittime infatti figurano cittadini australiani, britannici e polacchi. Come confermato in mattinata dal premier dell’Australia Anthony Albanese, tra i morti c’è anche il cittadino australiano Lalzawmi “Zomi” Frankcom, sul cui decesso il governo di Canberra chiede di aprire un’indagine. “Si tratta di qualcuno che si è offerto volontario all’estero per fornire aiuti a persone che soffrono tremende privazioni a Gaza, attraverso questo ente di beneficenza. E questo è assolutamente inaccettabile”, ha dichiarato Albanese, secondo cui l’Australia si aspetta “di assicurare alla giustizia i responsabili” di questa “tragedia che non sarebbe mai dovuta accadere”. Anche la Polonia si è unita al cordoglio per le vittime e ha condannato il raid. “Estendiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia del volontario che stava fornendo aiuti al popolo palestinese nella Striscia di Gaza”, ha dichiarato il ministero degli Esteri polacco in un post su X. “La Polonia si oppone al mancato rispetto del diritto internazionale umanitario e della protezione dei civili, compresi gli operatori umanitari”. Persino la Casa bianca vuole vederci chiaro. “Abbiamo il cuore spezzato e siamo profondamente turbati dall’attacco aereo che ha ucciso gli operatori umanitari (di World Central Kitchen, ndr) a Gaza”, ha scritto su X la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale statunitense, Adrienne Watson. “Gli operatori umanitari devono essere protetti mentre distribuiscono gli aiuti di cui c’è disperatamente bisogno: invitiamo Israele a indagare rapidamente su quanto accaduto”. Intanto le forze armate israeliane, senza ammettere la responsabilità dell’attacco, hanno fatto sapere che stanno “effettuando un esame approfondito ai massimi livelli per comprendere le circostanze di questo tragico incidente”.

    Ore 8,00 – Il Giappone riprenderà i finanziamenti all’Unrwa – Il Giappone riprenderà i finanziamenti all’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Lo ha annunciato questa mattina alla stampa il ministro degli Esteri giapponese Yoko Kamikawa, che la scorsa settimana ha incontrato il direttore dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, a Tokyo. “Il Giappone revocherà la moratoria sui suoi contributi finanziari all’Unrwa e fornirà assistenza garantendo e confermando l’adeguatezza dei fondi giapponesi”, ha dichiarato in conferenza stampa il ministro giapponese, secondo cui 35 milioni di dollari sono pronti per essere versati nelle casse dell’Agenzia Onu. A metà marzo, è stato presentato al Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres un rapporto provvisorio indipendente sulle accuse mosse da Israele contro 12 (su 13mila) dipendenti dell’Unrwa a Gaza, sospettati di essere coinvolti negli attentati del 7 ottobre. La relazione ha rilevato che, sebbene l’Unrwa disponga di meccanismi per garantire la sua neutralità, presenta anche delle lacune che devono essere colmate. Intanto anche altri Paesi come Canada, Australia, Svezia e Finlandia hanno ripreso i finanziamenti all’Agenzia Onu, mentre diversi Stati del Golfo come l’Arabia Saudita e il Qatar hanno aumentato gli stanziamenti per l’Unrwa.

    Ore 7,00 – Libano, media: “Forze di pace Onu sospendono il pattugliamento del confine con Israele” – La Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite (Unifil) ha sospeso il pattugliamento della “Linea Blu” lungo il confine tra Israele e Libano da quando tre osservatori dell’Onu sono rimasti feriti a seguito dell’esplosione di un ordigno. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui la decisione è legata a quanto accaduto sabato 30 marzo quando tre osservatori militari dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la Supervisione dell’Armistizio (Untso) e un traduttore libanese sono rimasti feriti per l’esplosione di una bomba mentre pattugliavano a piedi un’area al confine sud del Paese arabo. Al momento non ci sono conferme ufficiali né l’Untso ha identificato i responsabili che hanno piazzato l’ordigno.

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