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    Incendio sull’Isola di Pasqua, bruciati diversi Moai: “Danni irreparabili”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 7 Ott. 2022 alle 17:07 Aggiornato il 7 Ott. 2022 alle 17:07

    Circa 60 ettari di terreno sull’Isola di Pasqua sono andati distrutti per via di un incendio – probabilmente di origine dolosa – che ha interessato anche alcuni Moai, le iconiche statue di pietra dal volto allungato scolpite oltre 500 anni fa da una tribù polinesiana. Carolina Perez Dattari, funzionario del patrimonio culturale del Cile – che dal 1888 detiene la giurisdizione sul territorio – parlato di “gravi danni”. L’isola cilena aveva riaperto da poco ai turisti dopo due anni di chiusura per via della pandemia: il sito è stato nuovamente chiuso, mentre proseguono le valutazioni sugli effetti delle fiamme.

    Le autorità di Rapa Nui – nome indigeno del luogo – hanno comunicato che l’incendio è divampato nell’area attorno al vulcano Rano Raraku e si è esteso per circa un chilometro quadrato. Il direttore della comunità Màu Henua, che cura la conservazione del parco nazionale, ha parlato di “danni irreparabili” per le statue: “Alcuni Moai sono completamente bruciati e i danni sono visibili sulla superficie. Le conseguenze vanno al di là di ciò che gli occhi possono vedere”. A ritardare lo spegnimento dell’incendio ha inciso la carenza di volontari sul posto. Il sindaco dell’Isola di Pasqua, Pedro Edmunds Paoa, ha ammesso che potrebbe trattarsi di un incendio doloso: “Tutti gli incendi che si sviluppano a Rapa Nui sono provocati dagli umani”, ha detto ad una radio locale.

    Prima della pandemia, l’Isola di Pasqua – fondata quasi interamente sul turismo – riceveva circa 160.000 visitatori all’anno. Disseminati sul territorio ci sono quasi 1.000 megaliti, alti circa 4 metri e pesanti fino a 74 tonnellate. Sulla loro funzione è ancora aperto il dibattito, ma la teoria attualmente più accreditata è quella che rappresentino lo spirito dell’isola, una reincarnazione degli antenati degli abitanti del luogo, sorti per garantire prosperità alla popolazione. Per questo motivo, e per “orientare” il loro potere, lo sguardo di tutti i Moai è rivolto verso l’interno dell’isola.

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