Domenica 6 dicembre, il ministro della Difesa iracheno Khaled al-Obeidi ha contattato la sua controparte turca per chiedere il ritiro immediato delle truppe di Ankara presenti in Iraq.
Al-Obeidi ha precisato che la Turchia non ha mai fatto alcuna richiesta a Baghdad per ottenere l’accesso delle centinaia di propri militari sul territorio. Per questa ragione, l’Iraq interpreta l’azione turca come “atto ostile”.
Ankara avrebbe giustificato la cosa precisando che le truppe sarebbero state dispiegate per proteggere i militari partiti per l’Iraq con l’obiettivo di addestrare le forze irachene in un campo vicino a Mosul, nel nord del Paese. Al-Obeidi obietta però che per questo compito non sarebbero necessari centinaia di soldati.
Già sabato 5 dicembre, il presidente iracheno Fouad Massoum aveva definito la presenza delle truppe turche nel Paese una violazione delle norme e delle leggi internazionali.