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    Iran, stadi vietati alle donne: 29enne si dà fuoco in piazza a Teheran per protesta e muore

    Donne dell'Iran (Photo by STR / AFP)

    Si era travestita da uomo pur di assistere a una partita di calcio

    Di Maria Teresa Camarda
    Pubblicato il 10 Set. 2019 alle 10:39 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 11:22

    Iran, stadi vietati alle donne: 29enne si dà fuoco in piazza per protesta e muore

    Una donna di 29 anni è morta a Teheran dopo essersi data fuoco per protesta contro il divieto per le donne di entrare negli stadi. Sahar Khodayari, questo il nome della tifosa di calco, si era data fuoco nei giorni scorsi davanti a un tribunale della Capitale dell’Iran.

    La 29enne era stata fermata lo scorso 12 marzo allo stadio Azadi di Teheran dopo esservi entrata travestita da uomo per assistere alla partita della sua squadra -l’Estghlal, allenata ora tra forti contrasti dal tecnico italiano Andrea Stramaccioni – contro l’Al Ain, club degli Emirati Arabi Uniti.

    Khodayari, che si era anche ritratta nell’impianto con un selfie, era stata detenuta per alcuni giorni nel carcere femminile di Gharchak Varamin a sud di Teheran, ritenuto tra i peggiori in termini di condizioni di vita.

    Quando a inizio settembre era stata convocata da un procuratore di Teheran per il sequestro del suo telefono cellulare, aveva appreso che le era stata comminata una condanna a sei mesi per oltraggio al pudore. A quel punto si era data fuoco, procurandosi ustioni di terzo grado nel 90% del corpo. E oggi è morta, per le conseguenze delle ferite riportate.

    Le polemiche a Teheran

    Il caso ha riacceso le polemiche sul divieto per le donne iraniane di assistere alle partite maschili negli stadi di calcio è tuttora in vigore. Era stato occasionalmente allentato nei mesi scorsi su pressioni della Fifa.

    In sostegno di Khodayari e per gli stadi in Iran si è espressa nei giorni scorsi anche la deputata Parvaneh Salahshouri. Ha lanciato appelli alla sensibilizzazione contro le discriminazioni subite dalle donne nella Repubblica islamica.

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    Le reazioni: “Rabbia e dolore”

    “Rabbia e dolore per la morte di una giovane tifosa che si era data fuoco per protesta contro le intollerabili discriminazioni subite nel suo Paese, l’Iran. Una protesta estrema contro un possibile processo per aver tentato di entrare in uno stadio durante una partita di calcio a Teheran”. Lo dichiara la senatrice Pd e capogruppo in commissione diritti umani Valeria Fedeli. “Una vicenda che ci impone di continuare a fare pressione contro le discriminazioni di genere e di farlo in tutte le sedi internazionali, insieme a tutti soggetti che possono esercitare un’influenza in quelle aree del mondo dove non sono riconosciuti e tutelati i diritti fondamentali e le libertà delle persone”, ha aggiunto.

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