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    Iran: attentato durante una parata militare, 24 morti. Isis rivendica

    Credit: AFP PHOTO / ISNA / BEHRAD GHASEMI

    Due uomini armati hanno aperto il fuoco durante una cerimonia ufficiale ad Ahvaz, nel sudovest del paese: azione rivendicata anche dal gruppo arabo Al-Ahvaz Branch

    Di TPI
    Pubblicato il 22 Set. 2018 alle 13:47 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 17:56

    Almeno 24 persone sono morte e 53 sono rimaste ferite in un attentato condotto durante una parata militare nell’Iran sud-occidentale nel mattino di sabato 22 settembre 2018.

    Uomini armati hanno aperto il fuoco sulla manifestazione ad Ahvaz, capoluogo della provincia sud-occidentale del Khuzestan con una forte presenza araba.

    L’attentato è stato rivendicato dall’Isis e dal movimento per la libertà araba, Al-Ahvaz Branch.

    “Questa azione fa parte della nostra legittima resistenza e nessun civile è stato preso di mira nell’attacco”, si legge in una nota del gruppo, che si descrive come dedito alla protezione dei diritti della minoranza etnica araba della provincia del Khuzestan.

    La parata militare celebrava l’anniversario dell’invasione irachena che diede inizio alla guerra tra Iran e Iraq negli anni Ottanta.

    A sparare sono stati due uomini vestiti con uniformi militari: in un primo momento è stata presa di mira la folla, poi gli attentatori hanno cercato di colpire il palco delle autorità.

    I due sono stati “neutralizzati” dalle forze dell’ordine, secondo quanto riferito dai media locali.

    Il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, ha condannato l’attentato, accusando “terroristi reclutati, addestrati, armati e pagati da un regime straniero”.

    “L’Iran ritiene gli sponsor regionali del terrore e i loro alleati americani responsabili per questo tipo di attacchi” e “risponderà con velocità e decisione in difesa delle vite iraniane”, ha dichiarato il ministro.

    Da tempo la comunità del Khuzestan accusa le autorità centrali sciite di essere discriminate e negli ultimi anni ci sono stati attacchi da parte di gruppi separatisti contro le strutture petrolifere.

    Tra il 2005 e il 2006 nell’area di Ahvaz ci furono violenti disordini, a cui fecero seguito una serie di attentati dinamitardi attribuiti a gruppi separatisti arabi che causarono 28 morti e 225 feriti.

    Nel febbraio 2017 ad Ahvaz si era recato anche il presidente iraniano, Hassan Rohani, per cercare di calmare gli animi dopo le dure proteste dei residenti che si lamentavano del fortissimo inquinamento, dei tagli alla corrente elettrica e dei problemi nella fornitura idrica.

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