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    A Innsbruck il patto sui migranti tra Italia, Germania e Austria

    Intesa tra i ministri Salvini, Seehofer e Kickl per "ridurre gli arrivi e aumentare le espulsioni"

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 12 Lug. 2018 alle 09:43 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 01:33

    I governi di Italia, Germania e Austria hanno raggiunto una intesa sui migranti che mira a “ridurre gli arrivi e aumentare le espulsioni”.

    L’accordo è stato siglato dai rispettivi ministri dell’Interno nel vertice a tre di Innsbruck tenuto tra mercoledì 11 e giovedì 12 luglio 2018, che ha preceduto di poche ore il summit di tutti i ministri dell’Interno europei.

    “Le proposte italiane su migranti diventano proposte europee: contiamo che finalmente l’Europa torni a difendere i confini e il diritto e alla sicurezza dei 500 milioni di europei”, ha dichiarato il ministro italiano, Matteo Salvini (qui tutti gli aggiornamenti sul governo).

    “Le soluzioni europee devono portarci al successo, dobbiamo essere forti e proteggere i confini europee, ma essere anche umanitari. Dobbiamo creare centri fuori dai confini esterni dell’Europa”, ha sottolineato il tedesco Horst Seehofer, finito nella bufera in patria dopo il suicidio di un migrante espulso dal paese.

    Quella fra Austria, Germania e Italia è una “coalizione di volenterosi” che vuole mettere ordine al tema dei migranti, ha detto l’austriaco Herbert Kickl.

    “Le cose sono relativamente semplici: noi tre siamo d’accordo sul fatto che vogliamo mettere ordine” e “mandare il chiaro messaggio che in futuro non dovrebbe essere possibile calpestare il suolo europeo se non si ha il diritto alla protezione”, ha aggiunto Kickl.

    I tre paesi sembrano concordare sulla linea di fondo di avviare una stretta sui migranti e sull’obiettivo di ridurre gli arrivi limitando le partenze dall’Africa.

    Seehofer è tornato a parlare della possibilità di hotspot fuori nei paesi di partenza e di transito, ipotesi che sembrava ormai tramontata dopo lo stop arrivato dagli stati africani e dopo il Consiglio europeo di fine giugno.

    Per l’Italia è centrale il ruolo della Libia. “Non accetteremo nessun migrante in più, se non aver prima stipulato un accordo europeo che preveda un rafforzamento dei confini e la possibilità delle espulsioni in accordo con i paesi africani”, ha sottolineato Salvini.

    Con Germania e Austria ovviamente non mancano le divergenze, in particolare sui movimenti secondari (i richiedenti asilo registrati in Italia che arrivano in Germania) su cui si concentra Seehofer, ma il clima sembra collaborativo.

    “Penso che finalmente in Europa si sia cominciato a lavorare seriamente sulla materia delle migrazioni, a breve vedrò il mio omologo francese e gliene parlerò”, ha dichiarato Salvini.

    Il titolare del Viminale ha spiegato che il piano italiano per ridurre le migrazioni prevede di “limitare le partenze, sostenere la Libia e dare a Tripoli il diritto ai rimpatri e la ridistribuzione delle quote degli arrivi”.

    “Contiamo che l’Italia sia sostenuta nell’accoglienza, nella gestione degli arrivi e dei rimpatri”, ha aggiunto.

    Di seguito il video della conferenza stampa congiunta dei tre ministri, pubblicato su Facebook da Matteo Salvini:

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