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    Infiltrazioni mafiose in Europa

    Scende il numero degli omicidi di mafia, ma il crimine organizzato allunga i suoi tentacoli in Europa e diventa sempre più ricco

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 30 Apr. 2014 alle 00:00 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:27

    La mafia italiana uccide oggi molte meno persone rispetto al passato. Lo rivela un rapporto delle Nazioni Unite, lo Small Arms Survey 2013, che esplora i mille volti della violenza armata al di fuori dei conflitti. I dati forniti mostrano che il numero degli omicidi commessi dalla mafia in Italia è diminuito dell’80 per cento tra il 1992 e il 2010.

    Nel 2010, sono stati segnalati 67 omicidi legati alla criminalità organizzata, 10 anni prima il numero era pari a 174, mentre nel 1992, anno delle stragi contro i magistrati e le forze dell’ordine, le vittime sono state 340. Come riportato dal Telegraph gli omicidi di mafia costituiscono ancora circa dal 10 al 15 per cento di tutti gli omicidi in Italia.

    Il calo del tasso di omicidi non significa, però, che la mafia sia diventata meno potente, come sottolineato dall’ufficio Onu per la droga e la criminalità nello Studio globale sugli omicidi per il 2013. Il documento sottolinea che le organizzazioni criminali come la mafia stanno principalmente operando per raccogliere denaro, e stanno consapevolmente riducendo il numero di crimini violenti per proteggere le proprie risorse finanziarie.

    Determinare quanti soldi le organizzazioni mafiose italiane raccolgano in un solo anno di attività illecite è estremamente difficile, e le stime effettuate variano da circa 10 miliardi a un massimo di 220 miliardi di euro. La Confesercenti, ha stimato recentemente che la criminalità organizzata raccoglie circa 130 miliardi di euro l’anno, circa il 7 per cento del prodotto interno lordo in Italia.

    Oltre al suo patrimonio, la mafia sta espandendo le sue infiltrazioni nel mercato, non solo italiano ma anche europeo. In un recente articolo pubblicato dal New York Times, Jim Yardley scrive “Se l’Europa una volta pensava che le famiglie della criminalità organizzata fossero in gran parte un problema italiano – e se molti italiani pensavano che il problema fosse per lo più limitato al sud – l’ampiezza delle loro attività in tutto il continente la sta costringendo a una rivalutazione”.

    L’Organized crime portfolio, progetto fondato dalla commissione europea insieme all’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha elaborato una mappa che individua i principali investimenti della criminalità organizzata italiana in Europa, e segue le tracce delle attività economiche mafiose fino in Germania, Spagna, Regno Unito, Svizzera e Romania.

    Il giornale tedesco Der Spiegel ha pubblicato questo mese un articolo sulle infiltrazioni delle mafie italiane in Germania. La rivista ha citato una panoramica realizzata dall’Ufficio federale di polizia criminale che rivela che in Germania i gruppi criminali italiani hanno guadagnato circa 123 milioni di euro negli ultimi dieci anni, ma lo stato ha confiscato loro appena 8 milioni.

    Il rapporto della polizia rivela che in Germania Cosa Nostra possiede infiltrazioni nel settore delle costruzioni, la camorra spaccia beni di consumo contraffatti e la ‘ndrangheta vende olio di oliva adulterato e altri prodotti alimentari. Il crimine organizzato inoltre controlla almeno 300 pizzerie tedesche e le usa per entrare nell’economia legale.

    Due anni fa, l’Unione europea ha istituito una commissione anti-mafia, mentre l’Europol (Ufficio di polizia europea) ha pubblicato nel 2013 i risultati di una vasta indagine, che ha rilevato che i gruppi mafiosi sono una chiara minaccia per l’Europa. Secondo il rapporto, essi sono particolarmente minacciosi nei settori di attività legali, perché “possono permettersi di operare in perdita, e creare nel lungo periodo una situazione di quasi-monopolio che mina la base principi del libero mercato”.

    Secondo gli esperti l’Europa deve introdurre leggi più dure sulla criminalità organizzata, come quelle che già esistono in Italia, e ampliare gli sforzi delle forze dell’ordine. Alcuni sostengono che la stessa attenzione usata per combattere il terrorismo dovrebbe essere applicata nella lotta alla criminalità organizzata. Oltre ai gruppi criminali italiani, dicono gli esperti, altre organizzazioni criminali, comprese quelli provenienti da Albania, Cina e Russia, si stanno muovendo in settori di attività legali in Europa.

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