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    Indonesia, due attentati dell’Isis in poche ore: tra i terroristi c’è una famiglia con 2 bambini

    Credit: AFP PHOTO / PEMERINTAH KOTA SURABAYA / ANDY PINARIA

    Il bilancio complessivo è di 13 morti e oltre cinquanta feriti: colpite tre chiese e una stazione di polizia a Surabaya

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 14 Mag. 2018 alle 08:33 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:04

    A Surabaya, città nell’est dell’Indonesia, si sono verificati due attentati di matrice jihadista in poche ore, tra la serata di domenica 13 e il primo mattino di lunedì 14 maggio 2018.

    L’Isis ha rivendicato entrambe le azioni.

    Domenica sera una famiglia di sei persone, tra cui due bambini e due adolescenti, si è fatta esplodere in tre chiese, provocando almeno 13 morti e una quarantina di feriti.

    Lunedì mattina quattro kamikaze in moto si sono fatti esplodere contro il quartier generale della polizia, ferendo almeno 10 persone tra cui 4 agenti.

    Il presidente indonesiano Joko Widodo ha descritto la serie di attacchi come “codardi, non dignitosi e disumani”.

    “Non ci sarà alcun compromesso nel prendere azioni sul terreno per fermare il terrorismo”, ha sottolineato.

    Non è ancora chiaro se i due attacchi siano collegati tra loro.

    Particolare impressione ha suscitato l’attentato condotto da un’intera famiglia nella serata di domenica.

    I genitori qualche tempo fa avevano cercato di unirsi all’Isis in Siria, ma non c’erano riusciti.

    Il padre è stato identificato come Dita Oepriarto. Secondo la polizia indonesiana, era il capo della sezione locale di Jemaah Ansharut Daulah (JAD), una rete indonesiana ispirata all’Isis.

    Nel primo attacco, due suoi figli, di età compresa tra 16 e 18 anni, si sono lanciati con due motociclette verso la chiesa cattolica di Santa Maria e hanno fatto detonare gli esplosivi che trasportavano.

    Nel frattempo la madre, Puji Kuswati, insieme a due figlie più piccole, tra i 9 e i 12 anni, si è recata alla chiesa cristiana di Diponegoro: qui le tre si sono fatte saltare in aria.

    Oepriarto si è invece lanciato con la sua auto carica di esplosivo contro la chiesa pentecostale del centro di Surabaya.

    Il bilancio della triplice azione è stata di tredici persone uccise e più di 40 ferite: il più sanguinoso attacco in Indonesia da oltre un decennio.

     

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