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    Il paradosso del voto popolare

    Hillary Clinton ha perso la corsa alla Casa Bianca, ma a spoglio non ancora completato risulta aver ricevuto più voti di Donald Trump

    Di TPI
    Pubblicato il 10 Nov. 2016 alle 09:14 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:24

    Hillary Clinton ha perso la corsa alla Casa Bianca contro Donald Trump, ma a spoglio non ancora completato risulta aver ricevuto più voti da parte dei cittadini rispetto al candidato repubblicano. Lo riporta il network statunitense Cnn, il quale ricorda che il sistema elettorale americano premia il candidato che riceve il maggior numero di voti dai collegi elettorali, i cosidetti Grandi Elettori, e non la maggioranza del voto popolare. Quindi anche se il dato venisse confermato, la vittoria del tycoon americano non sarebbe comunque compromessa.

    I dati parziali disponibili al momento mostrano che Donald Trump ha conquistato i voti di 290 Grandi Elettori – contro i 232 di Clinton – aggiudicandosi la presidenza della Repubblica. Ma la candidata democratica per ora risulta essersi aggiudicata il 47,7 per cento del voto popolare, contro il 47,5 per cento del repubblicano.

    — Leggi anche: COME FUNZIONANO LE ELEZIONI PRESIDENZIALI NEGLI STATI UNITI?

    Molti stati conteggiano i voti tempo dopo le elezioni, quindi il vantaggio di Clinton non è ancora definitivo. Tuttavia, la maggior parte dei voti ancora da scrutinare sono riferiti a stati che propendono per i democratici, e questo rende molto probabile che l’esito del voto popolare sia diverso dal risultato già annunciato della vittoria di Trump. 

    L’episodio non è senza precedenti. Nel 2000, infatti, George W. Bush ha sconfitto Al Gore con il margine di soli cinque voti dei collegi elettorali, mentre ha perso il voto popolare per oltre mezzo milione di preferenze. Inoltre, anche Andrew Jackson, Samuel Tilden e Grover Cleveland, nel XIX secolo hanno conquistato la maggioranza del voto popolare ma perso le elezioni.

    La circostanza sarebbe paradossale se pensiamo che Trump ha definito il sistema dei collegi elettorali “un disastro per la democrazia” dopo la sconfitta di Mitt Romney nel 2012.

    In ogni stato americano (tranne il Nebraska e Maine, che storicamente votano con il sistema proporzionale) vige il sistema elettorale maggioritario semidiretto: il che vuol dire che il candidato che ottiene più voti in quello stato, riceve i voti dei Grandi Elettori espressi da quello stesso stato.

    Il sistema è noto come Winner-takes-it-all ed è un maggioritario secco. In altre parole, il candidato che ottiene la maggioranza dei voti in uno stato ha diritto a tutti i voti dei collegi elettorali in palio in quello stesso stato.

    Il numero dei Grandi Elettori di uno stato è proporzionale alla sua popolazione. Non tutti gli stati federati quindi hanno lo stesso peso politico: la California, per esempio, ha una popolazione 10 volte più grande di quella del Connecticut.

    — Guarda anche: COME FUNZIONANO LE ELEZIONI PRESIDENZIALI STATUNITENSI IN UN VIDEO

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