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    Il Messico oltre le nuvole

    La lotta alle ingiustizie sociali si salda alla ricerca di una sovranità energetica sostenibile, sotto la guida di un presidente che in Italia definiremmo populista. Il racconto sul nono numero del settimanale TPI dell’eurodeputato Massimiliano Smeriglio a capo della missione del Parlamento Ue per i negoziati commerciali

    Di Massimiliano Smeriglio
    Pubblicato il 14 Nov. 2021 alle 19:47 Aggiornato il 14 Nov. 2021 alle 20:11

    Al centro della piazza principale del quartiere popolare di Coyocan a Città del Messico c’è la bambola assassina della serie Squid Game, occhi rossi a cercare vittime tra la folla. Qui la festa dei morti è un gran carnevale: migliaia di persone in maschera, musica, cibo, divertimento. Tutto mentre il Paese è attraversato da un cambiamento radicale. Il governo di Andrés Manuel López Obrador e il suo movimento Morena sono tra le novità più importanti degli ultimi anni in Latino-America.

    Molti voti e moltissimi sostenitori, ma anche critiche forti, soprattutto da parte della stampa. Un movimento che, visto dall’Italia, potremmo definire “populista di sinistra”, con un capo carismatico e una narrazione netta sulla giustizia sociale e la lotta ai privilegi. Ma se il tratto della lotta all’ingiustizia sociale, alla corruzione e ai privilegi appare chiaro e forte, sembrano derubricate ad agenda minore le questioni che afferiscono alle libertà individuali.

    C’è poi un’altra faccia della medaglia, opaca e francamente inaccettabile. Qui in15 anni sono sparite 90mila persone, il 70 per cento erano donne. E ogni anno sono 36mila i femminicidi. L’esecutivo sembra non capire le realtà di femministe che tentano di strappare le giovani dal circuito della violenza. Lo stesso capita alle organizzazioni che si occupano dei cambiamenti climatici e alle associazioni indipendenti di intellettuali e docenti universitari. Come se gli spazi di autodeterminazione femminile facessero paura e i luoghi di partecipazione democratica indipendente venissero guardati con sospetto.

    La firma di un accordo globale tra Messico e Unione europea però potrebbe aiutare a far fare a tutti un passo avanti. La mia missione, a cui ho partecipato da capo delegazione tra eurodeputati e parlamentari messicani, ha avuto lo scopo di accelerare la ratifica dell’intesa. Si tratta di un accordo globale, non solo commerciale, che non punta alla mera eliminazione dei dazi ma coinvolge anche materie come la proprietà intellettuale, i cambiamenti climatici, il rispetto degli Accordi di Parigi, i diritti umani, la gestione dei flussi migratori, la corruzione, gli appalti pubblici, il contrasto alla violenza di genere e gli scambi culturali e diplomatici. Un salto di scala decisivo per entrambi.. Continua a leggere la il racconto sul settimanale The Post Internazionale-TPI: clicca qui

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