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    Le inquietanti parole di Igor il russo dalla cella d’isolamento: “Potrei uccidere altri 50 uomini ma non potrei far male a una donna”

    Igor il Russo era stato catturato il 15 dicembre 2017 in Spagna

    L'uomo, accusato di almeno 5 omicidi, era stato catturato dopo una lunga fuga lo scorso 15 dicembre in Spagna. Da allora vive in totale isolamento

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 16 Giu. 2018 alle 13:32 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:40

    “Ho una macchia sul mio nome che non credo potrò mai pulire, sono stato accusato di un crimine che non ho fatto, non potrei far male a una donna neanche per scherzo. Potrei far fuori altri 50 uomini anche armati però non potrei far male a una donna, è una bugia”. Sono le inquietanti parole di Igor il Russo, Norbert Feher, che si trova da 138 giorni nel carcere di massima sicurezza di Zuera, in Spagna.

    L’uomo ha confessato la sua responsabilità solo per tre omicidi, quelli commessi in Spagna. Tra le accuse a suo carico vi sono però anche gli omicidi commessi in Italia, a Budrio e Portomaggiore l’1 e l’8 aprile del 2017.

    La macchia a cui si riferisce è l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una donna per la quale è ricercato in Serbia.

    In una lettera al Corriere della Sera scrive: “Sono in isolamento totale, e non so un accidente di niente, né fuori né qua dentro, so molto bene che ci sono personaggi che con molto piacere rimpiazzerebbero me, il sottoscritto, questa non è una novità, visto che qua dentro già uno ha provato a rimpiazzarmi con le donne. Questo è un carcere di massima sicurezza, però come nella maggior parte delle carceri di Spagna è un carcere misto, con uomini e donne, roba che in Italia non esiste”.

    La prigionia

    L’11 maggio scorso, per la prima volta dopo oltre 5 mesi di reclusione Igor il Russo è uscito dalla sua cella di isolamento per due ore. Per la prima volta gli è stato concesso di fare una passeggiata di due ore nel cortile della prigione.

    L’uomo era stato arrestato lo scorso 21 dicembre, con l’accusa di aver commesso due omicidi in Italia e tre in Spagna, dove è stato catturato dopo una lunga fuga.

    Le sue condizioni di carcere sono molto severe, essendo considerato pericoloso come un terrorista. Tra queste vi sono l’isolamento in cella, il permesso di uscire nel cortile o andare in palestra per sole due ore e soltanto se è da solo, il non poter comunicare con nessuno.

    Secondo i media spagnoli, in questi 138 giorni di isolamento, ha un comportamento docile, apatico e spento e trascorre il tempo leggendo la Bibbia.

    L’uomo era stato arrestato venerdì 15 dicembre nei pressi di Saragozza, in Spagna.

    L’arresto, secondo i media spagnoli, è avvenuto dopo un conflitto a fuoco con la Guardia Civil. La polizia scientifica italiana è stata coinvolta nelle operazioni di identificazione dell’uomo arrestato.

    Per la sua cattura si erano mobilitate anche alcune agenzie di investigazione private, dopo essersi messe in contatto con il legale dei parenti di Davide Fabbri, il 52enne ucciso nel corso di un tentativo di rapina lo scorso primo aprile nel suo locale a Budrio (Bologna).

    Era stata inoltre messa, da amici e parenti, una taglia di 50mila euro da vivo e di 25mila euro da morto, per chi avrebbe fornito notizie precise sul suo conto.

    Chi è Igor il Russo

    Vaclavic, il cui vero nome sarebbe Norbert Feher, è nato in Serbia nel 1976, ex militare, alto 1,80, esperto nel tiro con l’arco, nelle arti marziali e nell’uso delle armi da fuoco: Igor è il killer trasformista che per mesi ha il panico nelle campagne situate fra le province di Bologna e Ferrara.

    Fuggito dal paese natio dopo essere stato parte attiva di una rapina culminata in una violenza sessuale, sarebbe in Italia dal 2006 dove avrebbe commesso almeno tre omicidi.

    Il primo aprile 2017 Igor il russo ha ucciso il 52enne Davide Fabbri, titolare di un bar di Budrio.

    Gli è stato inoltre attribuito l’omicidio di Salvatore Chianese, avvenuto a Ravenna nel 2015.

    Dall’uccisione di Davide Fabbri, Igor è braccato dalle forze dell’ordine italiane che hanno iniziato una caccia all’uomo focalizzata sull’area compresa tra Bologna e Ferrara.

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