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    Martin Luther King, I have a dream è uno dei discorsi più influenti del Novecento

    Il 28 agosto 1963 il pastore americano a favore dei diritti civili degli afroamericani Martin Luther King pronunciava il discorso che ha fatto la storia

    Di TPI
    Pubblicato il 15 Gen. 2019 alle 11:42 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:36

    Il 28 agosto del 1963 il pastore protestante statunitense Martin Luther King pronunciò a Washington, negli Stati Uniti d’America, il celebre discorso “I have a dream”. I have a dream Martin Luther King

    Davanti a lui, in quell’occasione, c’erano più di 200mila persone convinte che tutti potessero beneficiare degli stessi diritti a prescindere dal colore della propria pelle.

    Il discorso, che rimase uno tra i più influenti del Novecento, fu pronunciato davanti al Lincoln Center, ilmemoriale dedicato all’ex presidente statunitense Abraham Lincoln, durante una grande marcia per il lavoro e la libertà. La manifestazione era stata organizzata per chiedere una politica di sostegno dei diritti civili, lavorativi ed economici per la comunità afro-americana negli Stati Uniti.

    (Nella foto qui sotto: il documento originale che riporta l’inizio del celebre discorso “I have a dream”, pronunciato da Martin Luther King nel 1963)

    Martin Luther King era un pastore protestante americano nato ad Atlanta, capitale dello stato federale americano della Georgia, il 15 gennaio 1929. Dopo essersi laureato a Boston, nel 1954 tornò in Alabama nella città di Montgomery per lavorare in una chiesa battista.

    Nel 1957 fondò il congresso dei leader cristiani degli stati del Sud, con cui intendeva dare voce agli attivisti afro americani impegnati nella lotta contro la segregazione razziale.

    Nel 1963 fu arrestato nella città di Birmingham, in Alabama, in seguito a un’iniziativa di disobbedienza civile. Dal carcere scrisse le famose Lettere dalla prigione di Birmingham, in cui dichiarava e motivava perché andava contro la legge americana.

    In seguito al suo arresto, i movimenti di disobbedienza e le manifestazioni aumentarono nella città dell’Alabama. Le persone arrestate per queste proteste furono talmente tante che terminò la disponibilità di celle nel carcere cittadino.

    In seguito agli scontri, il presidente americano John F. Kennedy presentò al Congresso un provvedimento che concesse uguali diritti a bianchi e afroamericani. Nonostante l’opposizione degli stati del Sud, la legge venne approvata e il 28 agosto 1963 Martin Luther King, insieme ad altri leader delle più importanti associazioni impegnate nei diritti civili, poté stringere la mano del presidente Kennedy.

    Un anno dopo, nel 1964, Martin Luther King vinse il premio Nobel per la pace. I suoi sforzi, e quelli della comunità afro-americana in protesta, non restarono inascoltati: nello stesso anno venne approvato il Civil Rights Act, ossia la legge che proibiva la segregazione razziale dei neri nelle strutture pubbliche, nelle scuole e nei posti di lavoro. Nel 1965 seguì un altro provvedimento che concesse loro il diritto di voto.

    Martin Luther King morì il 4 aprile 1968 a Memphis, ucciso dal proiettile di un fucile di precisione ed esploso da James Earl Ray.

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