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    I ribelli houthi hanno lanciato un missile contro Riad

    Credit: Afp

    La coalizione saudita ha intercettato il missile balistico nella zona a sud di Riad. I ribelli volevano colpire il palazzo reale

    Di Giuseppe Loris Ienco
    Pubblicato il 19 Dic. 2017 alle 12:39 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:24

    I ribelli houthi, gruppo armato yemenita di religione musulmana sciita sostenuto dall’Iran, hanno rivendicato il lancio di un missile balistico intercettato martedì 19 dicembre dalla coalizione saudita nella zona a sud di Riad, la capitale dell’Arabia Saudita.

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    La rivendicazione è arrivata tramite un messaggio trasmesso dall’emittente televisiva legata ai ribelli sciiti filo-iraniani houthi, al Masirah.

    Mohammed Abdul-Salam, un portavoce dei ribelli houthi, ha scritto su Twitter che il missile intercettato sopra Riad era uno Scud modificato ribattezzato “Volcano H-2”.

    Secondo l’emittente al-Arabiya, l’obiettivo dei ribelli sciiti era colpire il palazzo al-Yamama, la residenza ufficiale del re dell’Arabia Saudita.

    Media vicini ai ribelli sciiti riferiscono di un meeting tra leader sauditi in corso all’interno del palazzo reale al momento del lancio del missile.

    Non ci sono state segnalazioni immediate di alcun danno a seguito dell’intercettazione, ha riferito al-Arabiya.

    Testimoni citati da Reuters hanno riferito di aver sentito un’esplosione e di aver visto una colonna di fumo alzarsi dalla parte a nord-est di Riad. Un video del missile intercettato sopra la capitale saudita è stato diffuso su Twitter da Saudi Gazette.

    Poco più di un mese fa, il 4 novembre scorso, l’Arabia Saudita aveva intercettato un vettore simile nei pressi dell’aeroporto di Riad. Il missile era stato lanciato dallo Yemen.

    A inizio dicembre Nikki Haley, ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite, ha presentato le prove che dimostrerebbero il ruolo dell’Iran nei rifornimenti dei missili balistici a corto raggio impiegati dai ribelli houthi nello Yemen.

    Haley ha reso noto che tali prove sarebbero state utilizzate per convincere gli altri stati membri delle Nazioni Unite della minaccia alla pace rappresentata dalla proliferazione missilistica iraniana nel Medio Oriente.

    I rifornimenti di missili agli houthi, secondo Haley, rappresentano un’evidente violazione delle risoluzioni Onu.

    Dal 2015 gli houthi sono impegnati nel conflitto ancora in corso in Yemen, che vede contrapposti il movimento dei ribelli sciiti appoggiati dall’Iran e la coalizione saudita vicina al governo di Abdrabbuh Mansour Hadi.

    La guerra in Yemen ha favorito una grave carestia e lo scoppio di un’epidemia di colera che, secondo i dati diffusi dal Comitato internazionale della Croce Rossa, potrebbe arrivare a colpire un milione di persone entro la fine del 2017.

    Dall’inizio della guerra più di 8.670 persone sono morte e poco meno di 50mila sono rimaste ferite.

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