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    Hotel Favela

    Ospitalità oltre i pregiudizi

    Di Mattia Pessina
    Pubblicato il 26 Giu. 2014 alle 06:55 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:02

    Se vi proponessero una settimana a Rio de Janeiro tutta spesata, accettereste?

    Se ci inserissero anche i biglietti per la finalissima dei Mondiali? E se vi dicessero che l’albergo dove alloggerete si trova a Rocinha, la favela più grande e famosa del Brasile?

    La stragrande maggioranza degli italiani probabilmente risponderebbe che dovrebbe rinunciare, dato che la prospettiva di gustarsi dal vivo la finale dei Mondiali non vale rischiare la vita avventurandosi nelle famigerate favelas brasiliane.

    Il termine “favela” ancora oggi richiama ai più degrado, case in lamiera, criminalità e violenza. Qualcosa però sta cambiando, e soprattutto nelle favelas più antiche e storiche come Rocinha la realtà è molto diversa da come viene immaginata. Rischiereste probabilmente una ferita più a stare in campo con Suarez che in un vicolo di Rocinha.

    Hadley Freeman sul “Guardian ha scritto un lungo reportage sulla presenza di piccoli hotel a gestione familiare nella favela di Rocinha, dove molti turisti e tifosi dei Mondiali hanno trovato un’ospitalità lontana dai tradizionali circuiti turistici e genuinamente brasiliana. Il miglioramento delle condizioni delle favelas non è avvenuto in maniera indolore: il programma di pacificazione implementato dal governo dal 2009 ha ripulito le strade, portato servizi pubblici essenziali e rimosso in parte le gang della droga, così come ci viene raccontato dalla Freeman.

    Questo processo di riqualificazione delle zone più degradate delle città tramite il turismo non è un fenomeno nuovo. In Sud Africa, Paese che ha ospitato i Mondiali nel 2010, si stanno provando a riqualificare le township, senza però un programma repressivo come quello di pacificazione portato avanti in Brasile. La township di Langa, una delle più grandi e antiche di Cape Town, ospita Eziko, uno dei ristoranti più quotati della città su Tripadvisor.

    Proprio il programma di pacificazione è stato criticato essendo in parte oggetto delle proteste portate avanti prima e durante questa Coppa del Mondo, dato che ha portato anche un aumento dei prezzi e dei costi nelle favelas pacificate. L’organizzazione di piccole guesthouse, ristoranti, bar e altre strutture atte a recepire turisti sta generando entrate e ricchezza aiutando la popolazione locale ad affrontare le nuove spese. Inoltre, nel resto del Brasile, i prezzi per i Mondiali hanno visto un incremento medio del 30 per cento, rendendo la soluzione favelas più attraente per i turisti.

    In Sud Africa gli abitanti della township hanno ben compreso l’importanza di attirare turisti e spesso regolano i conti coi criminali con metodi brutali senza rivolgersi alle autorità. In questo senso il modello sudafricano, pur denso di contraddizioni e criticità, può essere d’ispirazione per il Brasile per riqualificare le proprie zone degradate: la chiave è quella di costruire un tessuto sociale basato sul senso di comunità e di generare nuove imprese locali e maggiore ricchezza tramite un modello di turismo più responsabile.

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