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    Hamas ha creato dei falsi siti di incontri per hackerare i cellulari dei militari israeliani

    Credit: Getty Images

    I soldati israeliani venivano contattati sui social ed erano invitati a scaricare delle app che contenevano un virus che permetteva l'accesso ai dati dei loro cellulari

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 4 Lug. 2018 alle 19:44 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:09

    Israele ha accusato Hamas, l’organizzazione che controlla la striscia di Gaza dal 2006, di aver creato delle applicazioni per incontri online per hackerare i cellulari dei soldati israeliani e sottrarre loro i dati.

    Centinaia di membri delle Forze di difesa israeliane sono stati contattati attraverso i social media quest’anno ed è stato chiesto loro di scaricare una o due app finte per incontri online, WinkChat e GlanceLove, secondo quanto riferito da un membro dell’intelligence.

    Dopo aver installato l’app, che era in realtà un virus, l’hacker poteva avere accesso alla posizione geografica del proprietario e alla lista dei contatti, oltre a poter usare la fotocamera e il microfono del cellulare.

    “Gli hacker possono controllare qualunque cosa tu possa fare con il tuo telefono”, ha spiegato il funzionario dell’intelligence israeliano in un incontro con i giornalisti.

    L’operazione pare si indirizzata principalmente contro i telefoni Android.

    I soldati sono stati contattati tramite falsi account Facebook, spesso con un’identità rubata a giovani donne presenti sul social, chiedendo ai soldati di chattare su WhatsApp.

    Attraverso il sito di messaggistica, sono stati poi inviati i link a specifiche app, che sono state inserite sul Google Play Store prima di essere rimosse.

    Il funzionario dell’intelligence ha anche spiegato che Hamas aveva creato anche una terza app, chiamata “La coppa d’oro”, che forniva informazioni sulla Coppa del Mondo, e proposta ai soldati in ebraico su Facebook.

    L’app trasmetteva video di storici gol realizzati nelle precedenti partite, oltre a numerosi dettagli sulle squadre.

    “In realtà è stato realizzato molto bene”, ha ammesso il funzionario.

    Il portavoce dell’esercito israeliano ha però chiarito che gli hack non sono riusciti a causare alcun “danno alla sicurezza”.

    La maggior parte dei soldati e degli altri funzionari che lavorano per l’esercito si erano rifiutati di scaricare l’app e hanno riportato l’incidente ai loro superiori.

    L’esercito ha monitorato l’attacco hacker per mesi e ha denominato la sua operazione “Broken Heart” (Cuore spezzato).

    La trappola di Hamas lanciata nelle app di incontri online non è riuscita a sedurre gli uomini e le donne dell’esercito, secondo quanto dichiarato da fonti ufficiali israeliane.

    Hamas aveva cercato di adottare una strategia simile già nel gennaio 2017.

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