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    Guerra in Ucraina, un aereo-spia italiano sorveglia l’offensiva russa: ecco cosa è in grado di fare

    Di Anton Filippo Ferrari
    Pubblicato il 10 Mar. 2022 alle 10:26 Aggiornato il 10 Mar. 2022 alle 10:28

    Guerra in Ucraina, un aereo-spia italiano sorveglia l’offensiva russa: ecco cosa è in grado di fare

    Per la prima volta, martedì 8 marzo 2022, un aereo italiano ha partecipato alle operazioni di sorveglianza della guerra in corso in Ucraina. Secondo quanto riporta La Repubblica, il velivolo è rimasto all’interno del confine romeno, usando il suo radar per monitorare l’area che va da Odessa (ancora sotto le bombe russe) alla Transnistria, dove si teme una nuova offensiva dei militari di Putin. A decollare, su richiesta della Nato, non è stato un velivolo qualsiasi, ma un Gulfstream CAEW, ritenuto il più potente sistema di intelligence esistente al mondo. E all’interno dell’Alleanza atlantica, l’Aeronautica militare è l’unica a possederlo.

    Il velivolo

    Il CAEW è un concentrato di tecnologie avanzate di progettazione israeliana: una macchina costosissima – il prezzo sfiora mezzo miliardo di euro – con prestazioni da fantascienza. Il radar a scansione elettronica è in grado di censire qualsiasi oggetto in movimento nel cielo, sul mare e sul terreno. Questa colossale massa di dati viene elaborata in tempo reale da una centrale di intelligenza artificiale, che li analizza e li compara con l’archivio: cliccando su ogni oggetto individuato è possibile conoscerne l’identificazione, le caratteristiche dettagliate e tutti gli ultimi movimenti. L’Italia ha acquistato due CAEW (sigla che significa Conformal Airborne Early Warning) da Israele, all’interno di un accordo militare che prevedeva la vendita di addestratori Leonardo M346 firmato dall’ultimo governo Berlusconi. Poi lo scorso anno l’esecutivo Conte 2 ha deciso di potenziare la flotta dei velivoli spia tricolore lanciando un maxipiano per comprarne altri otto, con un investimento stimato in cinque miliardi di euro.

    Il volo

    Il volo di martedì – segnalato da diversi spotter che monitorano il traffico nei cieli, incluso Italmilradar, attraverso siti web come Flightradar24 – è cominciato prima dell’alba dall’aeroporto romano di Pratica di Mare, sede del 14esimo stormo, ed è proseguito per quasi sei ore. Il Gulfstream, all’esterno praticamente identico a un jet usato dagli uomini d’affari, ha raggiunto la Romania e poi ha disegnato grandi anelli nel cielo. Una rotta che permette di sfruttare al meglio le caratteristiche del suo radar, che mentre sorveglia centinaia di chilometri può contemporaneamente focalizzare gli impulsi su un obiettivo minuscolo, come un singolo carro armato. In queste ore ci sono dozzine di aerei spia della Nato impegnati nel controllo dell’evoluzione bellica e nella protezione dei confini orientali dell’Alleanza. Dopo quello italiano nella stessa zona è comparso un Boeing RC135 britannico, specializzato nel captare le emissioni di radar e radio, e un Lockheed EP3 statunitense, con apparati per la sorveglianza navale. Ma le capacità del velivolo dell’Aeronautica sono ritenute superiori a quelle di qualsiasi altro sistema occidentale.

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