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    Il governo colombiano e le Farc hanno firmato il nuovo accordo di pace

    L’opposizione è insorta per protestare contro l’accordo che verrà ratificato dal parlamento ma non sarà sottoposto a referendum popolare

    Di TPI
    Pubblicato il 24 Nov. 2016 alle 19:12 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 17:48

    Il presidente della Colombia Juan Manuel Santos e il leader dei guerriglieri marxisti delle Farc Rodrigo Londono hanno firmato giovedì 24 novembre l’accordo di pace revisionato, durante una cerimonia molto più sobria rispetto a quella celebrata per il primo accordo che in seguito era stato rigettato dai colombiani con un referendum.

    Il nuovo accordo mette fine a 52 anni di guerra nella quarta economia dell’America Latina ed è stato rivisto dopo che il patto precedente era stato a sorpresa sconfitto di misura nel referendum del 2 ottobre perché ritenuto dai cittadini troppo comprensivo nei confronti dei ribelli.

    Il governo e le Forze rivoluzionare armate della Colombia hanno tenuto dei colloqui negoziali a L’Avana, capitale cubana, per circa quattro anni, decisi a mettere fine a un conflitto che ha causato oltre 220mila vittime e milioni di sfollati.

    Il leader dell’opposizione ed ex presidente della Colombia Alvaro Uribe, tra i promotori della campagna per respingere l’accordo di pace, aveva chiesto profondi cambiamenti nella nuova versione e si è detto furioso nei confronti del presidente Santos perché farà ratificare l’accordo revisionato dal Congresso invece di sottoporlo a una nuova consultazione popolare e per questo ha invitato i colombiani a scendere in strada per protestare.

    Con la firma del documento termina un’attesa durata sei anni per i 7mila ribelli delle Farc che adesso abbandoneranno le armi per formare un partito politico.

    Nonostante il diffuso sollievo per la fine del conflitto molti tra i colombiani sono contrari all’accordo perché come il precedente non prevede la prigione per i ribelli delle Farc colpevoli di crimini come rapimenti e massacri e consente loro di avere un ruolo politico.

    La cerimonia che si è svolta nel Teatro Colon di Bogotà con la presenza di rappresentanti del governo e delle autorità locali è stata ben altra cosa rispetto alle celebrazioni in pompa magna tenute a settembre nella città costiera di Cartagena in cui erano stati invitati anche alcuni leader mondiali e il segretario delle Nazione Unite Ban Ki-Moon.

    Santos, che il mese scorso ha vinto il Nobel per la Pace per i suoi sforzi nella trattativa, vuole assicurarsi che l’accordo venga ratificato il prima possibile per mantenere il fragile cessate il fuoco bilaterale.

    Il nuovo testo di 310 pagine in realtà sembra apportare solo modifiche minime al documento originale, chiarificando per esempio i diritti circa la proprietà privata ed entrando nel dettaglio sul confinamento dei ribelli in aree rurali come pena per i crimini commessi durante la guerra.

    Mentre l’accordo di pace metterà fine all’insurrezione pluridecennale delle Farc, il paese rimarrà preda della violenza riconducibile alle gang criminali dedite in particolare al traffico di droga.

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