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    Un tribunale brasiliano ha bloccato l’abolizione di una riserva naturale in Amazzonia

    Credit: Reuters

    Michel Temer, presidente del Brasile, voleva avviare le estrazioni minerarie nella zona, ma un giudice ha fermato il decreto del suo governo

    Di TPI
    Pubblicato il 31 Ago. 2017 alle 10:20 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:28

    In Brasile, un tribunale ha sospeso il decreto del governo che aveva abolito un’enorme riserva naturale nella Foresta Amazzonica per consentire le estrazioni minerarie. La National Reserve of Coppers and Associates è grande 46mila chilometri quadrati – più dell’intera Danimarca – e si pensa sia ricca di minerali, come l’oro e il manganese.

    Il 28 agosto, il decreto era stato in parte rivisto a causa delle forti critiche, vietando gli scavi in zone abitate dagli indigeni, ossia nel 70 per cento dell’intera riserva. Ma il tribunale federale della capitale Brasilia ha detto in una dichiarazione che aveva deciso di sospendere ogni intervento basato sul decreto firmato dal presidente Michel Temer.

    “Scavare in questa aerea avrebbe portato a un’esplosione demografica, alla deforestazione, alla distruzione di risorse idriche, alla perdita della biodiversità e alla nascita di conflitti per le terre”, aveva detto Maurício Voivodic, un responsabile del WWF in Brasile, criticando il governo che nelle sue intenzioni voleva dare una spinta all’economia del paese.

    Il giudice federale Rolando Valcir Spanholo ha giustificato la decisione del tribunale dicendo che il presidente Temer è andato oltre ai poteri in suo possesso. L’abolizione della riserva naturale – che è nata nel 1984 – può essere approvata solo con una decisione del Congresso.

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