Lauren Tomasi, corrispondente dell’emittente australiana 9News, è stata colpita da un proiettile di gomma sparato a distanza ravvicinata da un agente della polizia di Los Angeles durante le proteste contro la politica anti-immigrazione dell’amministrazione Trump. La giornalista, dolorante, non ha fortunatamente riportato gravi ferite. La vicenda ha scatenato la reazione del primo ministro australiano, Anthony Albanese, che ha definito “orribile” la vicenda. Albanese ha affermato che il suo governo ha sollevato la questione con l’amministrazione statunitense. “Sta bene. Devo dire che è piuttosto resiliente, ma quel filmato è stato orribile” ha dichiarato Albanese aggiungendo: “Non riteniamo accettabile che ciò sia accaduto e riteniamo che il ruolo dei media sia particolarmente importante”.
Nel frattempo non si fermano le proteste a Los Angeles, che, anzi, si stanno allargando anche ad altre città tra cui San Francisco, Atlanta, Seattle, Dallas, Louisville e New York dove diverse persone, come riferisce la Cnn, sono state arrestate. Il presidente Usa Donald Trump, che aveva invitato la polizia ad arrestare “chiunque indossi una mascherina”, ha disposto l’invio di 700 marines. Una decisione criticata dal governatore della California, Gavin Newsom, che ha dichiarato: “I Marines statunitensi hanno prestato servizio onorevolmente in numerose guerre per difendere la democrazia. Sono eroi. Non dovrebbero essere schierati sul suolo americano, di fronte ai propri connazionali, per realizzare la folle fantasia di un presidente dittatoriale. Questo è antiamericano”. Newsom, poi, ha annunciato che farà causa a Donald Trump per il dispiegamento della Guardia Nazionale: “Uno sfacciato abuso di potere, contro il quale faremo causa. Le corti e il Congresso devono agire, il bilanciamento dei poteri si sta sgretolando. C’è una linea rossa e la stanno superando”.