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    Nei prossimi trent’anni il Giappone rischia la più grande eruzione vulcanica della sua storia

    Secondo un team di scienziati britannici e giapponesi, a causa dell'accumulo sostanzioso di magma il vulcano Sakurajima potrebbe eruttare in maniera distruttiva

    Di TPI
    Pubblicato il 14 Set. 2016 alle 14:18 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:25

    Nei prossimi trent’anni, il Giappone potrebbe sperimentare una delle più grandi eruzioni della storia del paese, dovuta alla grande attività registrata sul monte Sakurajima, un vulcano da sempre particolarmente attivo.

    Lo ha rivelato uno studio pubblicato martedì 13 settembre sulla rivista Scientific Reports condotto da un team di esperti dell’Università di Bristol, nel Regno Unito, e del Centro di ricerca del vulcano Sakurajima.

    I ricercatori si sono serviti di nuove tecniche che hanno rilevato “delle riserve di magma crescenti in maniera sostanziosa” all’interno del vulcano, che si trova nel Giappone sudorientale, a circa 49 chilometri dalla centrale nucleare di Sendai e non lontano dalla città di Kagoshima che conta 600mila abitanti. 

    Secondo gli studiosi, il magma potrebbe innescare un’eruzione simile a quella del 1914, in cui morirono 58 persone e che provocò massicci allagamenti anche a Kagoshima.

    L’arcipelago giapponese che si trova sul Pacifico, conta sul suo territorio più di 100 vulcani. Nello specifico, il vulcano Sakurajima è regolarmente attivo e ogni anno i vulcanologi registrano delle micro esplosioni. L’ultima spettacolare eruzione è avvenuta nel mese di febbraio. 


    Il vulcano è sotto il controllo serrato delle autorità giapponesi e nel sistema di allerta vulcanica del Giappone è classificato a livello tre su una scala di cinque livelli. 

    La ricerca pubblicata dal team di scienziati ha mostrato che ogni anno all’interno del vulcano si stanno accumulando 14 milioni di metri cubi di magma, una quantità che potrebbe riempire 3,5 volte lo stadio londinese di Wembley. 

    Secondo un professore associato presso l’Università di Kyoto, le autorità giapponesi hanno già predisposto nuovi piani di evacuazione nazionale. 

    “Sono passati 100 anni dall’eruzione del 1914, ne passeranno trenta perché il Giappone possa correre il rischio di una futura grande eruzione”, ha sottolineato il dottor Haruhisa Nakamichi, professore associato presso il Disaster Prevention Research Institute, dell’Università di Kyoto.

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