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    Giappone, una rivista stila la classifica delle università con le studentesse più “disinibite”

    La rivista si è scusata dopo che una donna ha lanciato una petizione online contro l'articolo

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 8 Gen. 2019 alle 15:24 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:13

    Una rivista giapponese per uomini si è scusata dopo aver pubblicato un elenco delle università in cui si trovano le studentesse più disinibite sessualmente.

    L’elenco pubblicato da Spa! ha causato numerose polemiche e una donna ha lanciato una campagna online in cui chiedeva alla rivista delle scuse e la rimozione dell’articolo dedicato alla pratica del gyaranomi, ossia quelle feste in cui gli uomini pagano le donne per partecipare.

    L’articolo, pubblicato sul numero del 25 dicembre 2018, spiegava che queste feste erano molto popolari tra le studentesse e includeva anche un’intervista ad uno sviluppatore informatico che auspicava la creazione di un’app per aiutare gli uomini a trovare donne che volessero partecipare a questi party.

    “Ci scusiamo per aver utilizzato un linguaggio sensazionale per attirare i lettori”, ha spiegato la rivista in un comunicato, “e per aver spiegato loro come possono diventare intimi con le donne e soprattutto per aver creato una classifica con nomi di università che potrebbe aver offeso i lettori”.

    “Per quanto riguarda il sesso, faremo tutto quello che possiamo in quanto rivista per ascoltare le diverse opinioni in merito”, ha aggiunto.

    L’articolo menzionava cinque college in cui le studentesse erano “più disponibili” a partecipare a feste a base di alcool e in cui spiegava come “convincere” le donne ad avere un rapporto più intimo e come capire se una ragazza fosse o meno sessualmente disponibile in base al suo abbigliamento.

    Contro l’articolo si è mossa Kazuna Yamamoto, che ha avviato una petizione su change.org ricevendo il sostegno di più di 33mila persone.

    “Il Giappone ospiterà il primo vertice del G20 quest’anno, 2019, ed è ridicolo che un articolo come questo sia pubblicato, ma non è affatto divertente”, ha scritto sulla pagina della petizione.

    “Mi piacerebbe lottare per mettere fine all’oggettivizzazione e alla mancanza di rispetto nei confronti delle donne, specialmente in relazione ad articoli come questo, in cui si evidenzia solo la componente sessuale. Chiediamo a Shuukan Spa di eliminare questo articolo, scusarsi e promettere di non usare parole simili per parlare delle donne”.

    Il Giappone è agli ultimi posti nelle classifiche globali sulla parità di genere e il Movimento MeToo si è diffuso molto lentamente.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
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