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    La Germania vuole imporre una tassa sui musulmani “contro le influenze radicali straniere”

    Credit: AFP

    Secondo alcune statistiche, la maggioranza dei musulmani tedeschi sono considerati parte del movimento salafita sostenuto - anche finanziariamente - dall'Arabia Saudita

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 29 Dic. 2018 alle 14:25 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:36

    In Germania la religione ha un costo: se sei cattolico, il Fisco impone una tassa sul reddito pari circa al 10 percento sulla chiesa locale e la stessa tassazione è applicata anche alla maggior parte dei protestanti.

    Le entrate derivanti da questa tassa sono poi usate dal governo tedesco per finanziare i cimiteri e i lavori in comunità.

    Fino a fine 2018, i musulmani praticanti sono stati esclusi da questa tassa, ma alcuni membri dei partiti della coalizione del governo tedesco hanno intenzione di cambiare questa situazione di disparità.

    Nonostante le critiche di alcune comunità musulmane, i promotori della tassa sostengono che questa imposta servirebbe a promuovere le moschee in cui si insegna una visione moderata dell’Islam. Inoltre, dovrebbe servire a ridurre gli investimenti di ricchi donatori che sostengono interpretazioni più radicali della religione.

    “Oltre al Qatar e agli Emirati Arabi Uniti il paese che ci preoccupa di più nel Golfo è l’Arabia Saudita”, ha detto Thorsten Frei, vicepresidente del Partito della cancelliere Angela Merkel parlando al Washington Post.

    Secondo alcune statistiche, la maggioranza dei musulmani tedeschi sono considerati parte del movimento salafita sostenuto – anche finanziariamente – dall’Arabia Saudita.

    “Dobbiamo assicurarci che l’Islam si emancipi dalle influenze straniere in Germania”, ha detto Frei.

    Il governo tedesco sta quindi pensando di costringere i governi stranieri a rendere trasparenti i contributi finanziari che destinano alla creazione di moschee e al sostegno delle comunità musulmane in Germania.

    I paesi che dovrebbero essere maggiormente interessati dalla nuova legge saranno Kuwait e il Qatar, insieme all’Arabia Saudita: ultimamente il rapporto tra Riad e Berlino si è fatto sempre più teso dopo l’omicidio del giornalista Khashoggi.

    Già dal 2015, tuttavia, le agenzie di intelligence tedesche avevano avvertito che il denaro proveniente dai paesi arabi del Golfo veniva utilizzato per radicalizzare alcune centinaia di migliaia di rifugiati che sono arrivati ​​in Germania nel corso degli anni.

    Alcuni rappresentanti delle comunità musulmane sostengono inoltre che la stragrande maggioranza dei loro fondi proviene da donazioni interne alla Germania e non da paesi stranieri, ma non sempre è così.

    Inoltre, in molti contestano l’obbligatorietà della tassa, spiegando che molti musulmani destinano già il 2,5 per cento del loro reddito alle persone bisognose, ma questi contributi non sono monitorati.

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