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    Gas, il viceministro degli Esteri russo: “Siamo nella fase finale del suicidio energetico dell’Europa”

    Credits: Jens Büttner/dpa
    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 27 Ott. 2022 alle 17:46

    “Siamo nella fase finale del suicidio energetico dell’Europa”, a dichiararlo il vice ministro degli Esteri russo Alexander Grushko, nel suo intervento alla XV edizione del Forum economico eurasiatico, in corso a Baku. “La reazione di assoluta impassibilità dell’Europa di fronte agli attacchi contro i gasdotti Nord Stream 1 e 2, che sono di proprietà russa, ma costituiscono la base della sicurezza energetica dell’Europa”, dimostrerebbero secondo Grushko la gravità di questa fase. Stando al numero due della diplomazia russa si sarebbe arrivati a questo punto – dopo la cooperazione avviata tra Russia ed Europa per la costruzione dei primi gasdotti – per via della “rinuncia totale alla libertà da parte europea, scambiata con la dipendenza dagli Stati Uniti”.

    “Sono stati realizzati decine di progetti” nell’ambito della cooperazione tra Mosca ed i Paesi europei, progetti che sono stati tenuti, ha proseguito il viceministro, “al di fuori del contesto ideologico”. “C’è stata la Guerra fredda e poi la guerra nella ex Jugoslavia, interi Stati sono scomparsi dalla mappa, ma a nessuno mai è venuto in mente di utilizzare la cooperazione energetica come arma di pressione e anche militare”, ha aggiunto Grushko. Lamentando che invece, a un certo punto, “gli europei hanno deciso di rinunciare ai vantaggi che venivano dalla cooperazione con la Russia, mentre gli Stati Uniti sono riusciti a evitare quello che temevano di più: il riavvicinamento tra la Russia e l’Europa”.

     

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