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    In Gabon l’opposizione contesta le elezioni, scontri e proteste in tutto il paese

    Ali Bongo è stato rieletto presidente con il 49,8 per cento dei voti contro il 48,23 per cento del suo avvesario Ping, con un'affluenza del 59,46 per cento

    Di TPI
    Pubblicato il 1 Set. 2016 alle 09:37 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 08:02

    Accese proteste e scontri si sono verificati in Gabon, in particolare nella capitale Libreville, all’indomani dell’annuncio dei risultati elettorali, che hanno riconfermato il presidente in carica Ali Bongo. L’opposizione contesta il voto. Bongo avrebbe vinto con il 49,8 per cento dei voti contro il 48,23 per cento di Ping, su un’affluenza del 59,46 per cento, secondo i risultati diffusi dal ministro dell’Interno, Pacome Moubelet Boubeya.

    Il principale leader dell’opposizione, Jean Ping, ha riferito che due persone sono state uccise e molte altre ferite, in seguito all’attacco della guardia presidenziale e della polizia alla sede del suo partito durante la notte. 

    Ping ha chiesto un intervento internazionale per proteggere la popolazione dello stato produttore di petrolio e ha contestato l’elezione del suo avversario. 

    I risultati elettorali hanno sancito la rielezione di Bongo, che sarà al potere per altri sette anni. Aveva preso il potere nel 2009, alla morte del padre, che a sua volta aveva governato il paese per 42 anni. Secondo testimoni la polizia ha sparato lacrimogeni verso circa 100 sostenitori dell’opposizione. 

    “Tutti sanno che ho vinto le elezioni”, ha detto Ping in una intervista telefonica all’agenzia Reuters, aggiungendo che le cifre della Commissione elettorale erano basate su documenti falsi.

    “La famiglia Bongo ha ripetuto lo stesso scenario per quasi mezzo secolo. L’opposizione può vincere le elezioni ma non ha mai avuto accesso al potere. Abbiamo bisogno di assistenza da parte del resto del mondo, per proteggere la popolazione del Gabon da un clan di mercenari, uno stato canaglia”, ha detto.

    Francia, Stati Uniti e Unione europea hanno esortato alla calma e hanno invitato le autorità del Gabon a rilasciare i risultati dei singoli seggi elettorali per una maggiore trasparenza, mentre le Nazioni Unite hanno esortato alla cessazione delle violenze. 

    “Questa vittoria con un margine così stretto obbliga ciascuno di noi a rispettare il verdetto delle urne e le nostre istituzioni”, ha detto Bongo nel suo discorso dopo la vittoria. Ping, un insider politico che ha servito come ministro degli Esteri e presidente della Commissione dell’Unione africana, è stato uno stretto alleato del defunto presidente, padre dell’attuale. 

    Le operazioni di voto sono state pacifiche, ma alle elezioni è seguita una campagna tesa in cui entrambe le parti si sono accusate di frodi, degenerata poi in scontri a Libreville.

    Una missione di osservatori dell’Ue ha criticato la “mancanza di trasparenza”. Ha inoltre riferito che Bongo aveva maggiore disponibilità di denaro in campagna elettorale e un più agevolato accesso ai media. 

    Il Dipartimento di Stato americano ha esortato tutte le parti a “moderare la loro retorica e a incoraggiare i loro sostenitori a mantenere la calma”.

    Un portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, ha chiesto a “tutti i leader politici di affrontare le loro divergenze in modo pacifico, per affrontare eventuali controversie attraverso i canali costituzionali e legali esistenti”.

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