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    La Francia estende lo stato di emergenza per altri sei mesi

    L’Assemblea nazionale ha votato a favore del prolungamento delle disposizioni speciali che dovrebbero garantire più sicurezza ai francesi, dopo l’attentato di Nizza

    Di TPI
    Pubblicato il 20 Lug. 2016 alle 11:27 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:42

    L’Assemblea nazionale francese ha deciso di estendere lo stato di emergenza nel paese per altri sei mesi, con 489 voti a favore e 26 contrari. La conferma definitiva della misura adesso dipende dal Senato, il cui voto dovrebbe rappresentare una formalità.

    La decisione arriva dopo l’attentato di Nizza del 14 luglio scorso, il terzo nell’ultimo anno e mezzo, che ha causato 84 vittime e più di cento feriti.

    Lo stato di emergenza in Francia garantisce poteri speciali all’esecutivo in situazioni particolari, secondo quanto previsto dall’articolo 16 della costituzione.

    Le disposizioni in vigore riguardano soprattutto l’aumento degli strumenti a disposizione delle forze di sicurezza, in particolare quelli riguardanti investigazioni e misure cautelari, ma anche la circolazione delle persone, la chiusura di spazi pubblici, la confisca di armi e anche l’attuazione di eventuali misure militari e riguardanti la stampa.

    Il primo ministro Manuel Valls, parlando davanti all’Assemblea, ha dichiarato che in Francia la probabilità di altri attacchi è molto elevata: “Ci saranno altri attacchi e altre persone innocenti saranno uccise. Non dobbiamo abituarci all’orrore, ma dobbiamo imparare a convivere con questa minaccia”.

    Nel frattempo, il governo francese sta preparando un bombardamento coordinato con gli Stati Uniti sulle infrastrutture dell’Isis in Iraq, facendo aumentare ulteriormente le possibilità di attentati sul territorio nazionale.

    Lo stato di emergenza era stato attivato dopo le stragi di Parigi di novembre 2015. Con il voto dell’Assemblea, viene prolungato fino a gennaio 2017, nonostante le recenti affermazioni del presidente della Repubblica François Hollande che, prima degli eventi di Nizza, aveva detto di non volerlo rinnovare dopo la scadenza del 26 luglio.

    Un recente rapporto parlamentare stilato da una commissione d’inchiesta incaricata di esaminare l’operato dell’intelligence francese in relazione agli attacchi terroristici avvenuti nel 2015, aveva in precedenza sottolineato l’impatto molto limitato dello stato d’emergenza sulla sicurezza nazionale.

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