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    Francia, case editrici e scrittori fanno causa a Meta per violazioni del copyright

    Mark Zuckerberg, fondatore, presidente e amministratore delegato di Meta. Credit: AGF

    Il colosso di Mark Zuckerberg avrebbe utilizzato illecitamente migliaia di libri francesi per addestrare il proprio modello di intelligenza artificiale generativa Llama

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 12 Mar. 2025 alle 18:01

    Tre organizzazioni che rappresentano editori e autori francesi hanno annunciato un’azione legale contro Meta. Al gruppo digitale di Mark Zuckerberg, che controlla fra gli altri Facebook, Instagram e WhatsApp, viene contestato l’utilizzo massiccio di opere protette da copyright senza autorizzazione. Nello specifico, l’Unione nazionale dell’editoria (Sne), l’Unione nazionale degli autori e dei compositori (Snac) e la Società delle persone di lettere (Sgdl) accusano Meta di aver utilizzato illecitamente migliaia di libri francesi per addestrare il proprio modello di intelligenza artificiale generativa Llama.

    Secondo il giornale La Lettre, le tre organizzazioni transalpine sono state affiancate per quasi un anno da uno studio legale nella raccolta di elementi che dimostrassero l’utilizzo di libri francesi da parte di Meta per l’addestramento di Llama. Sne, Snac e Sgdl hanno deciso di procedere alle vie legali dopo che le loro interlocuzioni con Meta “si sono concluse bruscamente”.

    “È la prima volta al mondo che editori e autori uniscono le forze per attaccare un gigante della tecnologia”, fa notare Renaud Lefebvre, direttore generale della Sne. Secondo Christophe Hardy, presidente della Sgdl, “questa iniziativa sottolinea l’importanza dell’azione congiunta tra autori ed editori”. “Finora – osserva – la raccolta di dati è stata condotta in modo libero e incontrollato per anni. Ora dobbiamo ottenere una remunerazione per l’utilizzo di queste opere”.

    Dal 2023 Meta sta affrontando un contenzioso giudiziario analogo negli Stati Uniti, in California. Gli autori Richard Kadrey, Sarah Silverman e Ta-Nehisi Croates hanno fatto causa al colosso di Zuckerber, sostenendo che avrebbe utilizzato le loro opere senza consenso e nascondendo tali pratiche. Il processo è ancora in corso e un giudice federale ha respinto la richiesta di Meta di archiviare il caso.

    Ma gli editori e gli autori francesi non intendono fermarsi alla società che controlla Llama: le tre organizzazioni avvertono che in futuro potrebbero raccogliere prove di presunte violazioni del copyright  da parte di altre società titolari di altri modelli di intelligenza artificiale generativa. “Ci siamo concentrati su un attore, ma non abbiamo dubbi che queste pratiche vengano messe in atto anche da altri attori “, dice Lefebvre.

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