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    Francia, cellulari vietati nelle scuole: l’Assemblea nazionale francese approva la legge

    Credit: Jens Kalaene/dpa-Zentralbild

    Il disegno di legge, che ora passa al Senato, prevede il divieto di utilizzare i cellulari per gli alunni. Gelmini (FI) annuncia che presenterà disegno di legge analogo in Italia

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 8 Giu. 2018 alle 11:34 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 23:56

    L’Assemblea nazionale francese ha approvato il disegno di legge proposto dal presidente Emmanuel Macron che punta al “divieto effettivo” dei telefoni portatili nelle scuole e nei licei a partire dall’anno prossimo.

    La legge, che ora dovrà essere approvata al Senato, intende inviare “un segnale alla società”, come ha affermato il ministro dell’Istruzione, Jean-Michel Blanquer.

    Il disegno di legge prevede che i telefonini siano ammessi nelle scuole solo per i docenti.

    La proposta ha ottenuto i voti di ‘Le Re’publique en Marche’ (LREM) di Macron e i centristi di MoDemo, oltre ai liberali di UDI-Agir.

    Tutti gli altri gruppi hanno parlato di provvedimento “inutile”, “ipocrita” e “operazione di comunicazione”.

    Se arriverà il via libera definitivo, saranno vietati il telefono cellulare e qualsiasi altro mezzo di comunicazione elettronica (compresi tablet e computer, con l’unica eccezione di quanto siano utilizzati a scopo didattico o espressamente autorizzati).

    In Italia, l’ex ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, ha pubblicato una nota in cui commenta favorevolmente la proposta e annuncia che presenterà in parlamento una proposta di legge che vieti l’utilizzo dei telefoni cellulari tra i banchi di scuola “affinché ci sia un uso consapevole di questi dispositivi digitali, solo se in linea con la didattica e propedeutici allo studio”.

    “La tecnologia rappresenta una risorsa per la vita di ciascuno di noi e la rivoluzione digitale in atto è un processo irrefrenabile a cui sarebbe stupido opporsi”, si legge nella nota. “Questo, però, non ci vieta di provare a gestirla, almeno in parte. Penso, per esempio, al mondo della scuola: ben venga l’utilizzo di pc, tablet e cellulari in classe solo se questi facilitano l’apprendimento e lo studio dei nostri ragazzi. Tra chat e social network, gli insegnanti sanno benissimo quanto sia complicato evitare a scuola l’uso dello smartphone”.

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