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    Francia, attentato con coltello: due morti e un ferito. Isis rivendica, dubbi delle forze dell’ordine

    Credit: Afp

    L'aggressore, che ha aggredito la madre e la sorella, è stato "neutralizzato" dalle forze dell'ordine. Lo Stato Islamico ha rivendicato ma per la polizia francese non si sono ancora elementi sufficienti per parlare di terrorismo

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 23 Ago. 2018 alle 11:06 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 23:53

    Due persone sono morte e un’altra è rimasta gravemente ferite in un attacco con coltello a Trappes, cittadina nella regione dell’Ile-de-France, a 30 chilometri da Parigi. L’azione è stata rivendicata dall’Isis tramite l’organo di propaganda Amaq ma fin da subito la polizia era stata cauta e aveva privilegiato la pista familiare.

    Secondo il quotidiano Le Parisien, l’aggressore è stato successivamente “neutralizzato” dalle forze dell’ordine.

    L’uomo ha aggredito la madre e la sorella le ha uccise. L’identità dell’aggressore non è ancora stata rivelata: per il momento si sa solo che ha 35 anni.

    Secondo le informazioni raccolte da Europe 1, alcuni testimoni avrebbero visto l’uomo entrare in un palazzo di rue Camille Claudel vers le ore 10 della mattinata per poi uscire, 20 minuti più tardi, armato di alcuni coltelli. Avrebbe poi minacciato alcuni poliziotti, che hanno aperto il fuoco e l’hanno ferito gravemente.

    Secondo BFM TV, l’aggressore aveva urlato “Allah Akbar” ma la notizia non è stata confermata da fonti di polizia, per la quale non ci si sono ancora elementi sufficienti per parlare di terrorismo.

    Le fonti polizia parlano i di due morti, compreso l’aggressore, e di una persona ferita in modo grave.

    Gli inquirenti seguono anche la pista di una lite familiare.

    L’uomo, la cui identità non è ancora stata rivelata, è nato nel 1982 ed era stato condannato anni fa per apologia del terrorismo.

    Il ministro dell’Interno Gérard Collomb si è complimentato con le forze dell’ordine intervenute. Ha poi affermato che si tratterebbe di un uomo con problemi mentali e non di un terrorista legato all’Isis.

    “Oggi abbiamo a che fare con qualcuno con seri problemi psichiatrici più che con qualcuno che è impegnato e che potrebbe rispondere agli ordini e alle istruzioni di Daesh”, ha detto il responsabile del dicastero.

    Notizia in aggiornamento

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